Libero Pica in che rapporti era con Orlando Sofio, attualmente a processo a Palmi, in Calabria, per associazione mafiosa? È la domanda che abbiamo rivolto al candidato al Consiglio comunale con Forza Italia a Novi Ligure a sostegno del centrodestra guidato da Gian Paolo Cabella. Pica viene citato più volte nelle intercettazioni telefoniche e ambientali eseguite dai carabinieri nei confronti dell’imprenditore di Novi Ligure, arrestato nel 2016 nell’ambito dell’operazione Alchemia. Sofio finì in manette e poi a processo insieme alla serravallese Marianna Grutteria in quanto definito dai magistrati “accompagnatore” e “telefonista” dei boss della cosca ‘ndranghetista Raso-Gullace-Albanese. Nella recente sentenza che ha visto condannati con rito abbreviato una serie di boss, Sofio è considerato l’uomo che manteneva i rapporti con i politici novesi di centrodestra e centrosinistra, cui garantiva sostegno elettorale in cambio di lavori pubblici assegnati alle aziende mafiose, che proponevano ribassi molto forti a scapito dei lavoratori.

Orlando Sofio

Ovviamente le aziende legate alle ‘ndrine erano interessate al Terzo valico e almeno una, la Euroservizi, intestata alla Grutteria ma di fatto proprietà di Sofio, aveva guarda caso vinto un appalto nella Grande opera, dal quale è stata poi estromessa dopo gli arresti di tre anni fa. Nel 2012 Orlando Sofio (O) viene intercettato al telefono con il nipote Francesco (F):

“O: no tav,

F: chi no tav?

O: non tav!

F: ah la no tav! e mò mi fermavi ..inc…per la no tav! ma c’è casino

O: Aspetta! Guarda che stanno facendo sto facendo un movimento: SI TAV!

F: l’ho letto, lo so!

O: e lo sto facendo… c’è Libero di mezzo!

F: Pica? O: uhm, con anche Cavallera … tutta quella gente lì!

F: ma sti pezzi di merda a me non mi danno neanche una mano!

O: la..Repetto

F: vaffanculo, tu che eri con Libero porca puttana… non mi danno una mano in niente!

O: si ma mi sto… mi sto rendendo conto che Libero,

F: eh, parla, parla…

O: tante parole ma pochi fatti! Adesso l’ho messo alla prova di nuovo, ma contemporaneamente ho preso i contatti diretti io, perchè non fa niente, li ho presi tramite altre persone!”.

Libero Pica ha fatto scrivere questa bella lettera (Pica – Giornale 7) dal suo avvocato (sbagliando oltretutto testata in quanto Giornale7 non era on line nel 2016) chiedendo di rettificare quanto scritto tre anni fa, cioè un articolo basato sull’ordinanza di custodia cautelare che portò all’arresto di Sofio nel 2016. All’epoca il nome di Pica sarebbe stato accostato, secondo il legale del medesimo, in maniera “ingiustificata” e avrebbe causato la perdita del posto di lavoro presso il gruppo Gavio, anche se oggi, sul suo profilo Facebook, alla voce “lavoro” il candidato del centrodestra indica la Itinera spa appartenente allo stesso gruppo. Ovviamente Pica si nasconde che dietro il fatto di non essere mai stato indagato nell’ambito dell’operazione Alchemia.

Infatti, nessuno lo ha mai scritto. Ma l’uomo che chiede il voto ai novesi (dopo una prima esperienza fallimentare alle elezioni del 2014 a Tortona) con gli slogan “Più sicurezza, più decoro, più pulizia, più lavoro”, invece di tentare di cancellare i fatti citati dai magistrati calabresi, dovrebbe spiegare in che rapporti era con Sofio, che cosa gli aveva promesso, come sarebbe stato “messo alla prova” dall’uomo a processo per associazione mafiosa, se poi lo aveva davvero aiutato o meno a ottenere gli appalti nel Terzo valico. Glielo abbiamo chiesto tramite il suo legale e con un messaggio su messenger, visto che è così attivo su Facebook in vista del voto del 26 maggio. Restiamo in attesa.