Lo scorso anno un disperso in Russia, Ettore Repetto, stavolta una vittima delle foibe, Luigi Traverso. A Gavi le tragedie del ‘900 tornano a galla, restituendo ai posteri quel che resta di chi ne è stato protagonista, suo malgrado. Il primo maggio del 1945 Trieste venne occupata dalle truppe comuniste del maresciallo Tito, che avevano liberato la Jugoslavia dai nazifascisti. 97 militari delle Fiamme Gialle della caserma di via Campo Marzio vennero indotti con l’inganno a consegnare le armi e il 3 maggio portati a Basovizza, nei pressi di una delle tante foibe, le profonde gole aperte nel terreno del Carso dove già i fascisti italiani, soltanto pochi anni prima, avevano gettato molte persone di etnia slava. La ritorsione dei titini fu terribile: tutti i 97 vennero uccisi e gettati nella nella gola legati con il filo di ferro, con la sola colpa di essere italiani.

Luigi Traverso
Luigi Traverso

Fra questi, si è scoperto solo poco tempo fa, c’era anche il gaviese Luigi Traverso, appena diciottenne, per decenni dichiarato disperso in guerra. Nato nel 1927 nel paese della Val Lemme, aveva lasciato la famiglia e i fratelli, alcuni dei quali ancora oggi in vita, per arruolarsi giovanissimo, ancora minorenne, nella Guardia di Finanza ed era finito nella Venezia Giulia. Se nel resto della penisola la guerra era ufficialmente finita da qualche giorno, nell’est del Paese la pacificazione tardò ad arrivare e nel frattempo la tragedia delle foibe si concretizzò. Da allora di Traverso i fratelli e i parenti non seppero più nulla. Di recente è stata però ritrovata a Basovizza la piastrina militare con i suoi dati ed è emersa la tragica verità. Dopo un cerimonia nella località vicina a Trieste, sabato, a Gavi, al finanziere è stato intitolato l’ossario dei caduti per la patria nel cimittero comunale. All’evento hanno preso parte gli amministratori comunali e i rappresentanti dell’Associazione nazionale finanzieri di Alessandria.