Ci sarà anche il novese Simone Siri domani, 13 febbraio, ad Alessandria, a palazzo Ghilini per la consegna delle medaglie d’onore conferite dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai deportati nei lager nazisti durante la Seconda guerra mondiale. L’artista di Novi Ligure è stato chiamato dal prefetto Igino Olita per via di suo zio, Luigi Siri, finito nel campo di concentramento austriaco Stalag XVIII A, destinato agli internati militari. Siri era infatti un soldato dell’esercito italiano che, dopo varie peripezie, venne rinchiuso nel lager costruito sin dal 1939 vicino alla città di Wolfsberg, nel sud dell’Austria.

Luigi Siri

Qui vennero rinchiuso soldati di tutte le nazioni che combatterono contro il Terzo Reich, i polacchi per primi. Secondo il sito pastorevito.it, il 18 dicembre 1944 lo Stalag venne bombardato da aerei degli Stati Uniti, 46 prigionieri e diverse guardie rimasero uccisi. “Le tracce di mio zio – spiega Simone Siri – si perdono nel campo di concentramento. Per questo è stato considerato come disperso. Alcuni parenti e colleghi hanno asserito che forse scappò dal campo insieme con altri internati quando giunse notizia della disfatta dei tedeschi, ma probabilmente furono catturati e uccisi”.