“Noi chiudiamo per 15 giorni”: in Val Borbera molti bar e ristoranti abbassano la saracinesca.

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Misure molto più restrittive per il contenimento del coronavirus. E’ quanto si aspettavano i ristoratori e albergatori della Val Borbera e Spinti, dal decreto del Governo, concordato in concerto con le Regioni, firmato stamane dal premier Conte, ma sono rimasti delusi. Lo ha spiegato chiaramente il presidente dell’Associazione Michele Negruzzo, con un comunicato diffuso pochi minuti fa.

“L’Associazione Albergatori e Ristoratori della Val Borbera e Valle Spinti – spiega Negruzzo – sin dall’inizio dell’emergenza ha auspicato misure molto più restrittive di quelle che fino ad ora sono state emanate; ci aspettavamo che con il decreto del 9 marzo venissero irrigidite le misure di contenimento del virus, ma dopo aver atteso il nuovo decreto abbiamo preso atto, con rammarico, che, sostanzialmente, poco o nulla sia cambiato rispetto a quello precedente.
Ci aspettavamo decisioni forti, ma queste decisioni, che dall’alto non sono arrivate, abbiamo deciso di prenderle noi.
Le difficoltà di evitare che le persone si appoggino al bancone, di far rispettare la distanza di un metro, di evitare gli assembramenti, sono palesi a causa dei comportamenti poco responsabili di alcuni clienti; la chiusura dalle 18 in avanti è una misura palliativa.
Premesso che ogni associato ha una propria realtà, che ognuno è libero di prendere le opportune decisioni riguardo la propria attività e pur rispettando i pareri di chi vuole provare a restare aperto riteniamo, come già sostenuto più volte, che la grave situazione emergenziale che stiamo vivendo è molto seria, a livello sanitario in primis, ma è altrettanto importante anche a livello economico; vogliamo tutelare noi stessi e le nostre famiglie, i dipendenti e i clienti. Pertanto consci che le decisioni da noi prese si ripercuoteranno anche in un danno economico difficile da quantificare per ognuno, la maggioranza degli associati ha deciso di dare un significato forte e di chiudere le proprie attività per almeno 15 giorni. Restate tutti a casa!”.