La Valle dei Campassi a Carrega Ligure
La Valle dei Campassi

Dopo il Consiglio comunale di Carrega Ligure arriva anche l’ok del Parco dell’Appennino Piemontese all’istituzione del Parco naturale Alta Val Borbera ma serve nuovo personale per la sorveglianza della futura area protetta. Come è noto, la creazione del nuovo parco è stata richiesta dall’amministrazione comunale valborberina con l’obiettivo di tutelare il territorio dalle scorribande di caprioli e cinghiali e di rilanciare la zona dal punto di vista economico. Una proposta partita dal basso, in particolare dai consorzi rurali locali. Interessati 3.200 ettari e altri 2 mila ettari come area pre-parco dove sarà possibile la caccia consentita però solo ai residenti. Una grande superficie che comprenderà il sito di importanza comunitaria (sic) denominato Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà, istituito nel 2007 per tutelare solo alcune specie animali e vegetali. In futuro, invece, i vincoli saranno maggiori. L’attuale gestore del Sic è per l’appunto il Parco dell’Appennino Piemontese, al quale sarà assegnato anche il Parco Alta Val Borbera.

Dino Bianchi, presidente del Parco dell'Appennino Piemontese
Dino Bianchi, presidente del Parco dell’Appennino Piemontese

L’altro giorno il Consiglio dell’ente di Bosio ha approvato all’unanimità il nulla osta all’istituzione della nuova area protetta e alla sua gestione, superando di fatto le critiche espresse da alcuni sindaci dell’Ovadese, poco sensibili all’argomento. Ora la palla passa alla Regione, che dovrà anche valutare le richieste del Parco dell’Appennino Piemontese in merito al personale necessario a gestire la nuova area protetta. A novembre, infatti, era stato proprio il Settore Parchi della Regione a chiedere all’ente di Bosio quali fossero le sue esigenze in tal senso. “Le necessità di controllo del territorio in un Parco – spiega Dino Bianchi, presidente dell’Appennino Piemontese – sono maggiori rispetto a quelle di un sic. Da anni il nostro ente funziona con 12 dipendenti, anche se già oggi ne servirebbe un numero maggiore. Con la nuova area protetta sarebbero necessarie tre-quattro persone. Ci aspettiamo che ne arrivino almeno due da dedicare alla vigilanza del territorio di Carrega”. Per l’amministrazione del Parco a Torino sono consapevoli della necessità di strumenti concreti per avviare la gestione del Parco Alta Val Borbera. La Regione infatti, negli ultimi anni, ha visto una diminuzione del personale nel settore aree protette tra pensionamenti e trasferimenti e ora dovrebbe rimpinguare il numero dipendenti. Con Carrega, il Parco dell’Appennino Piemontese passerebbe da 8 mila ettari a 30 mila ettari da gestire. Secondo Bianchi, l’iter per l’approvazione del nuovo parco dovrebbe partire concretamente solo a settembre. L’ok definitivo potrebbe arrivare nel 2018.