Scintille tra 5 stelle e Leu sulla legge “Pernigotti”. La vicenda dell’azienda novese tiene banco anche in Parlamento. Come è noto, a gennaio il vicepremier Luigi Di Maio, in vista nella fabbrica novese, aveva annunciato una legge per salvare i marchi storici proprio come la Pernigotti, spiegando però che la norma non avrebbe potuto avere effetti sulla vicenda della storica fabbrica dolciaria. A fine mese, il capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro aveva invece lanciato la sua proposta di legge a pochi giorni dal tavolo ministeriale che ha poi decretato la cassa integrazione per i 92 lavoratori senza che il governo, come avevano chiesto Fornaro, il sindacato e il Comune di Novi Ligure, avesse tentato di approvare un decreto d’urgenza prima della riunione con l’obiettivo, secondo il proponente, di sfilare il marchio al gruppo Toksoz prima di decretare la cessazione dell’attività. Ora Fornaro dice: “Nei giorni scorsi il gruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle ha negato il suo assenso alla procedura velocizzata per l’approvazione, direttamente in Commissione Attività Produttive, della legge sulla tutela dei marchi storici, con la motivazione che il governo sta definendo una sua proposta.

Federico Fornaro

La legge del governo, purtroppo, però sta diventando come l’araba fenice: che ci sia ciascun lo dice dove sia nessun lo sa. Nell’ultima riunione dell’ufficio di presidenza della Commissione – prosegue Fornaro -, l’on. Pier Luigi Bersani ha richiesto che sia iniziato l’iter della nostra proposta, in abbinata, come prevedono i regolamenti, con quella depositata dal collega Riccardo Molinari della Lega. Vedremo se il Movimento 5 Stelle si porrà di traverso anche a questa richiesta. Le lavoratrici e i lavoratori della Pernigotti conservano buona memoria su chi e che cosa hanno fatto o solo promesso istituzioni e politica. Comunque, ad oggi, della legge annunciata dal vicepresidente Di Maio nessuna traccia: sempre più un’araba fenice perfetta per la propaganda”. La senatrice Susy Matrisciano (5 stelle) replica: “La proposta di legge di Fornaro, oltre a presentare profili di incostituzionalità, è un pannicello caldo. Infatti, prevedere la semplice decadenza del marchio in caso di spostamento della produzione non basta.

La senatrice Susy Matrisciano

Serve dell’altro. La proposta su cui sta lavorando il Ministro Di Maio al Mise è più completa e risponde a due necessità: quella di prevedere una eventuale procedura di salvaguardia del marchio nel caso in cui l’azienda entri in crisi e – soprattutto – fare in modo che la capacità dell’azienda stessa di essere ricollocata sul mercato resti inalterata. Non servono – conclude la senatrice – iter veloci delle proposte di legge per piantare delle bandierine, al contrario occorrono provvedimenti fatti bene che risolvano i problemi alla radice”. Mercoledì, intanto, i sindacati incontreranno gli avvocati rappresentanti della proprietà della Pernigotti per fare il punto della situazione. Circa trenta dipendenti tra operai e impiegati sono intanto tornato temporaneamente al lavoro per produrre una partita di cremini.