Il Comune di Pozzolo Formigaro si dice pronto a impugnare l’autorizzazione ambientale che la Provincia, con un decreto del presidente Enrico Bussalino, ha rilasciato alla società Stern v3 di Parma per installare pannelli fotovoltaici su 40 ettari terreno agricolo vicino all’ex centro commerciale Fossati con una potenza di 30 Mw e linea elettrica interrata di 9 chilometri verso Bosco Marengo e Frugarolo. Al contempo, ha espresso parere contrario a un secondo progetto dello stesso genere previsto poco lontano dal precedente sito, a ridosso della strada Emilia Scauri. Quest’ultimo è stato proposto dalla società Capoda di Milano in località San Quirico, con una potenza di 8 Mw e 17 ettari di superficie agricola da occupare. Un terzo impianto è invece già operativo verso Quattrocascine. Il motivo dell’opposizione è lo stesso. Come ha scritto nelle sue osservazioni ai due progetti il sindaco Domenico Miloscio, su 3.600 ettari di territorio comunale, 557 ettari (il 15%) sono già stati consumati tra edifici residenziali, commerciali, industriali, cave (150 ettari) e fotovoltaico a terra (28 ettari). “La concentrazione di criticità di cui il territorio di Pozzolo Formigaro deve farsi carico attualmente (attività estrattive, grandi opere infrastrutturali, sviluppo logistico ed industriale, impianti di produzione di energia elettrica da fonti energetiche alternative) – scrive il primo cittadino – necessita di appropriate riflessioni e opportune cautele al fine di stabilire se questo territorio debba essere ulteriormente modificato nelle sue caratteristiche ambientali.

Pozzolo, l’impianto di lavorazione degli inerti del Terzo valico della cava Romanellotta

Ed è con profondo rammarico che questa amministrazione è costretta a prendere atto di come gli enti preposti alla salvaguardia degli impatti ambientali sul territorio, abbiano sottovalutato, nel corso di questa istruttoria, l’ “effetto cumulo” che si sta progressivamente verificando sul territorio di Pozzolo Formigaro pregiudicandone la vivibilità e la vocazione agricola”. A tutto questi si aggiungono le due tratte autostradali A 26 e A7, i 6 chilometri di linea del Terzo valico, la linea storica Novi Ligure – Tortona, strade provinciali e statali. Ancora: “La zona industriale D1 (circa 1,8 milioni dimetri quadrati) è stata ricompresa tra le aree idonee da inserire nelle perimetrazioni retroportuali della Zona logistica Semplificata – ZLS Porto e Retroporto di Genova e la cava in località Cascina Romanellotta, gestita dal Cociv e relativa ai cantieri del Terzo Valico, ha un’estensione di 1,087 metri quadrati”. La Provincia ha motivato l’ok al progetto della Stern v3 di Parma con il fatto che “i campi fotovoltaici non costituiscono consumo di suolo come confermato dalla recente giurisprudenza” e che va tenuta in considerazione “la situazione socio economica attualmente in corso legata alla produzione e utilizzo di energia”. Possibile un sì anche al progetto Capoda.