Proteste in Val Curone per la banca che chiude

E’ la filiale di Volpedo di Cariparma Crédit Agricole. Otto sindaci hanno promosso una petizione

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Il municipio di Volpedo

Entro maggio la filiale di Volpedo di Crédit Agricole Cariparma dovrebbe chiudere definitivamente, facendo mancare al territorio un servizio importante.
I sindaci di otto Comuni – Berzano di Tortona, Casasco, Momperone, Monleale, Montemarzino, Pozzol Groppo, Volpedo e Volpeglino -, che hanno appreso la notizia dai cittadini clienti della banca, hanno promosso una petizione contro la chiusura e martedì sera si sono riuniti per decidere quali altre iniziative mettere in atto. Hanno scritto a presidente, direttore generale, vicario e responsabili di area di Crédit Agricole Cariparma, oltre che al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, al viceministro Enrico Morando, al presidente della Commissione Finanze e Tesoro Mauro Marino, all’onorevole Cristina Bargero e all’Abi, l’Associazione bancaria italiana.

«Abbiamo appreso da alcuni cittadini, clienti della banca – dicono gli amministratori -, che da maggio chiuderà e i correntisti saranno trasferiti alla filiale di Viguzzolo. Nessuna comunicazione ufficiale ci è giunta da Crédit Agricole Cariparma. Tale decisione pone fine ad un servizio che fin dagli inizi del secolo scorso ha favorito e guidato lo sviluppo economico dei nostri territori fino ai giorni nostri, con utilità economica ancora attuale, come si evince dai conti della filiale. La Val Curone è un territorio dinamico e attivo, Volpedo è la patria del famoso pittore Giuseppe Pellizza e Comune assegnatario del grosso investimento governativo “Sblocca Italia – Cantieri in Comune” (9.500.000 euro). Esprimiamo la più totale contrarietà a tale decisione».

Tutti i clienti (sono circa 1.000) stanno firmando la petizione promossa dai sindaci, determinati a non accettare il trasferimento alla Cariparma di Viguzzolo e a portare via il conto se la decisione di chiudere la filiale non verrà revocata, preferendo restare a Volpedo con altro operatore o altri istituti che potranno operare sul territorio. Martedì hanno quasi mandato in tilt il centralino della filiale con telefonate di protesta.

«Gli interventi sui territori vengono sempre valutati con attenzione per arrivare ad una soluzione che possa garantire la soddisfazione della clientela, limitandone al minimo i disagi – dicono da Crédit Agricole Cariparma -. In questo senso, è in via di definizione un incontro con le istituzioni locali per ascoltarne le esigenze e mettere in campo le risposte più adeguate».