Tutto è partito da un appello lanciato su Facebook dall’assessore Stefano Brengi. Così sabato mattina giovani e anziani di San Cristoforo si sono ritrovati nei boschi verso Parodi per ripulire la grotta dei partigiani, un luogo che sembra non risultare nella memoria ufficiale della lotta di Liberazione ma che è invece ben presente nella memoria locale. Lo dimostra l’adesione entusiastica all’iniziativa lanciata da Brengi. Nella grotta, non molto grande, si sono rifugiati tante volte i partigiani durante la Resistenza, salvandosi dai rastrellamenti dei tedeschi e dei fascisti. In particolare, si salvarono grazie a questa grotta alcuni sopravvissuti della Benedicta, che rimasero lì per mesi. Vennero aiutati dagli abitanti di Parodi e San Cristoforo con cibo e tanta riservatezza per non farli scoprire dai nazifascisti. 

Per questo, alla fine della guerra, venne sistemata una lapide con i nomi di coloro che trovarono rifugio all’interno della cavità e per un certo numero di anni vennero organizzate commemorazioni. Più di trent’anni fa furono i due Comuni a far installare una piccola targa a ricordo dei partigiani. Poi questo luogo è finito un po’ nel dimenticatoio fino a quando qualcuno non si è accorto che una frana, durante l’alluvione, aveva in sostanza riempito la grotta. Per questo sabato venti volontari con pale e badili l’hanno liberata. Un bel gesto per non dimenticare chi ci ha dato la libertà