Fino al 31 agosto Srt, società pubblica che gestisce le discariche di Novi Ligure e Tortona, potrà conferire parte dei rifiuti prodotti tra Acquese, Ovadese, Novese e Tortonese sia ad Asti che a Torino. La Provincia ha dato il nulla osta alla richiesta, motivata dalla situazione venutasi a creare con lo scandalo rifiuti scoperto dalla procura di Brescia, con varie persone arrestate e indagate e presunte tangenti. Come è ormai noto, secondo i carabinieri del Noe, i magistrati e i giudici bresciani negli impianti di trattamento e smaltimento della spazzatura della nostra provincia, precisamente a Castelceriolo, gestito da Aral, e a Novi e Tortona, sono finiti illecitamente quantitativi di rifiuti provenienti dal Meridione, le famigerate ecoballe, che non potevano essere smaltite in tali siti. La scoperta del traffico illecito ha portato allo stop all’impianto di trattamento meccanico-biologico gestito da Aral nella località alle porte di Alessandria, utilizzato anche da Srt nell’ambito dell’accordo stipulato nel 2013 fra le due società pubbliche, attivo dall’anno seguente.

Un'immagine della discarica novese
Un’immagine della discarica novese

La società novese può conferire a Castelceriolo 60 mila tonnellate annue di rifiuto indifferenziato da trattare per ricevere in cambio 90 mila tonnellate annue di Fos (frazione organica stabilizzata, cioè compost), da smaltire a Novi o Tortona. Gli amministratori di Srt, nella commissione Ambiente svoltasi a Novi nelle settimane scorse, hanno motivato l’accordo con l’entrata in vigore, nel 2013, della normativa che impone il trattamento di tutto il rifiuti indifferenziato e con i problemi tecnici insorti per il tritovagliatore di Tortona. Secondo il giudice per le indagini preliminari di Brescia, invece, questo e ad altri accordi stipulati tra altre società del settore rifiuti, “venivano utilizzati quale paravento per mascherare operazioni illecite nella gestione dell’intera filiera dei materiali (frazione umida del trattamento dei rifiuti urbani) provenienti dal Lazio e dalla Campania”.

L'inceneritore del Gerbido, a Torino (foto dal sito dell'Arpa)
L’inceneritore del Gerbido, a Torino (foto dal sito dell’Arpa)

Fatto sta che Srt ha dovuto richiedere accesso ad altri impianti per evitare di vedere finire in emergenza le discariche di Novi e Tortona dove finiscono i rifiuti solidi urbani. Così, la spazzatura indifferenziata finirà, per un massimo di 30 tonnellate al giorno, nell’impianto di pretrattamento e valorizzazione di Valterza (Asti), gestito dalla società Gaia. L’altro sito autorizzato a ricevere i rifiuti di Srt è l’inceneritore del Gerbido, a Torino gestito dalla società Trm. Potranno finire, fino al 21 agosto, nel cosiddetto “termovalorizzatore” tre conferimenti al giorno di rifiuti indifferenziati, pari a circa 25-30 tonnellate per ciascun conferimento. In cambio, Srt, in base quanto si legge nella delibera della Provincia che ha autorizzato l’accordo, “per non incrementare il rifiuto in ingresso al termovalorizzatore Trm, si è impegnata a ricevere nel medesimo periodo un eguale quantitativo di rifiuti urbani trattati (codice cer 191212) provenienti dall’impianto di selezione di Amiat di Collegno (Torino), attualmente destinati al termovalorizzatore”. La Provincia auspica che il 21 agosto l’impianto di trattamento di Castelceriolo torni in funzione.