Il presidente decreta di approvare il Progetto Definitivo “Realizzazione di viabilità extraurbana all’abitato di Sezzadio” presentato dalla Ditta Riccoboni”. Porta la firma di Gianfranco Baldi, presidente della Provincia, l’atto che consente alla Riccoboni di iniziare a conferire rifiuti nella ex cava di cascina Bosio, a Sezzadio, dove è stata allestita la contestata discarica situata sopra la falda di Sezzadio-Predosa, considerato uno dei bacini acquiferi più importanti del Piemonte. Dopo che la conferenza dei servizi, nelle settimane scorse, si era pronunciata favorevolmente sul tracciato richiesto alla Riccoboni come opera compensativa pur osteggiata dal Comune, si attendeva appunto l’atto finale della Provincia: basta questo provvedimento a far avviare il flusso dei camion. L’iter è stato molto travagliato ed è durato cinque anni, con documenti che potevano fermare il progetto rimasti misteriosamente nei cassetti e comportamenti della società segnalati alla Procura della Repubblica. Il decreto arriva mentre sono in corso i controlli sulla falda da parte dell’Arpa, richiesti per quasi un anno dal Comune e osteggiati dalla Provincia. La scorsa settimana, inoltre, il Consiglio di Stato ha iniziato la discussione sul ricorso presentato dal Comune contro la sentenza del Tar del 2015. I giudici di primo grado all’epoca avevano annullato il parere negativo della Provincia sulla discarica: mentre palazzo Ghilini non aveva impugnato la sentenza per difendere il suo atto, lo aveva fatto l’amministrazione comunale.

Gianfranco Baldi, a destra, durante un presidio contro la tangenziale e la discarica ad Alessandria

Dopo sei anni il Consiglio di Stato ha preso in considerazione l’appello ma ha rinviato ogni decisione a maggio in quanto la Riccoboni ha chiesto di acquisire agli atti proprio il decreto firmato nei giorni scorsi da Baldi, nel frattempo pubblicato. Il sindaco di Sezzadio, Enzo Daniele, commenta: “È triste pensare che colui che ha firmato il decreto che oggi approva il progetto della tangenziale di Sezzadio, che di fatto autorizza il conferimento dei rifiuti in discarica, sia colui che anni fa mi convocò insieme ai sindaci dei Comuni confinanti per raccogliere le preoccupazioni del geologo Foglino in merito al progetto della discarica di Sezzadio e di fatto diede l’inizio al dissenso”. Baldi, da parte sua, replica: “Quello che ho firmato è un atto su un’opera viabilistica, non sulla discarica, già autorizzata sin dal 2016. L’avvio del conferimento dei rifiuti non ritengo che possa essere imminente: sono in corso i sondaggi sulla falda e il Consiglio di Stato ha rinviato la discussione a maggio. I tecnici della Provincia sulla tangenziale hanno fatto un lavoro scrupoloso e non sono emersi appigli in base ai quali fermare questo progetto. Io mi sono assunto la mia responsabilità di presidente della Provincia: avrei anche potuto non firmare e dimettermi a dieci giorni dalla fine del mandato lasciando ad altri il compito di affrontare la questione ma non ho ritenuto corretto farlo”. Daniele ricorda anche che il decreto firmato da Baldi “lancia pure un assist alla realizzazione dell’autostrada Carcare-Predosa. Per Sezzadio sarebbe un doppio danno insieme alla tangenziale: per me non ha senso un’autostrada per portare qui le merci dalla Liguria. La penso come il deputato Fornaro: nel 2021 meglio pensare alle ferrovie, piuttosto, come prevede il Pnrr. E comunque ci sarà già il Terzo valico per le merci. Spiace che la Provincia abbia questa considerazione della tutela del territorio”.