Uno striscione a Sezzadio

La Riccoboni vince la battaglia sul bosco da ripristinare ma la vittoria finale nella vicenda della discarica di cascina Borio, all’apparenza imminente e scontata, sembra lontana. Per ora, i rifiuti non sono ancora stati ammassati sulla falda acquifera che alimenta gli acquedotti di Acqui Terme e dei paesi dell’Acquese, questione che vede cittadini e amministrazioni comunali contrarie al progetto. Ieri, 5 agosto, la multinazionale dei rifiuti ha reso nota la sentenza con la quale il Tar ha annullato l’ordinanza del 2019 che imponeva il ripristino del bosco lungo la strada per Castelnuovo Bormida. Gli alberi erano stati eliminati per realizzare l’ingresso della futura discarica e il sindaco, Enzo Daniele, in base a una relazione dei carabinieri forestali che indicava la precedente presenza dell’area boscata, ne aveva ordinato il ripristino. La Provincia, inoltre, aveva sospeso i lavori in quella parte del cantiere. Il perito incaricato dal Tar ha però stabilito diversamente: gli alberi c’erano ma non costituivano un vero e proprio bosco, smentendo così i carabinieri forestali e il Comune. L’ordinanza è stata annullata e l’ente condannato a pagare oltre duemila euro. Nel frattempo, l’allestimento della discarica è proseguito. Angelo Riccoboni, ad del gruppo Riccoboni, ha ovviamente esultato: “Eravamo consapevoli di aver agito nel rispetto della legge e di tutte le prescrizioni dettate dalla Provincia.

L’ingresso della futura discarica

Resta l’amarezza per il tempo speso per un ulteriore contenzioso infondato che ha prodotto solo ritardi nei lavori e nuove spese legali a carico nostro e della collettività di Sezzadio. Ho sempre ribadito la disponibilità a far verificare la serietà del lavoro che faremo a Sezzadio. D’ora in poi mi piacerebbe essere misurati su questo, anziché sfidati per vie legali”. Duro il commento del sindaco Daniele: “Dal Tar non mi aspettavo nulla di diverso, visti i precedenti. La sentenza non scredita solo il Comune ma anche il lavoro dei carabinieri forestali. Dal 2012 a oggi i giudici di Torino hanno, tra l’altro, annullato il no alla discarica costringendo la Provincia a rilasciare l’autorizzazione, valutando questioni tecniche non di loro competenza. Tanto vale non fare le conferenze dei servizi”. Il nodo principale per l’avvio del conferimento dei rifiuti resta però irrisolto. A giugno, la conferenza dei servizi ha acquisito tutti i documenti depositati dagli enti, quasi tutti favorevoli, tranne il parere negativo della Commissione paesaggistica intercomunale, datato 2016, depositato dal Comune. Il provvedimento dice no al tracciato della nuova strada per la vicinanza con l’abbazia di Santa Giustina ed è vincolante. Curiosamente, ha fatto notare il Comune, fino all’ottobre 2019 non risultava nel fascicolo della discarica. L’atto della Commissione starebbe impedendo alla Provincia di emanare l’autorizzazione alla tangenziale, provvedimento che darà l’avvio al conferimento dei rifiuti, anche senza la costruzione della nuova strada. L’assenza del parere della Paesaggistica dal fascicolo ha oltretutto impedito alla Riccoboni di impugnarlo davanti al Tar. Una bella grana, per l’azienda. Una buona notizia per la falda di Sezzadio-Predosa.