Irpef confermata all’8 per mille con esenzione fino a 8mila euro di reddito, crescono invece l’Imu dal 9,7 al 10,6 il massimo di legge, insieme alle rette dell’asilo nido e della scuolabus per circa 30%. Il bilancio di previsione a Serravalle Scrivia è stato oggetto di un duro dibattito in Consiglio comunale con le opposizioni che hanno puntato il dito sui rincari accusando la maggioranza di “mettere le mani nelle tasche dei cittadini prima di tagliare le spese” (Alberto Carbone). “Per chi ha due figli sarà pesante sostenere queste rette – ha spiegato Marcello Bocca -, tutt’altro che una scelta indolore“.
L’assessore Silvia Collini ha spiegato: “Dall’incremento dell’Imu ricaveremo 108 mila euro, necessari a garantire i servizi, che altrimenti sarebbero stati tagliati”. Fra le criticità elencate, da coprire 40mila euro per la mensa scolastica, 25 mila euro per l’Iva sul gas arrivata al 22% e 20mila a causa dei tagli decisi dallo Stato. Non solo: servono 20 mila euro per l’assistenza agli alunni disabili della scuola e 60mila euro per la futura gestione del nido, da affidare nel 2025, oltre a 15 mila euro per il recupero del gettito della Tari e, infine, 25 mila euro per il nuovo contratto dei dipendenti comunali.
La giunta si è ridotta le indennità ricavando 28mila euro. Il bilancio è stato approvato co il voto contrario delle minoranze.