“In Val Lemme le strade non saranno invase dai camion carichi di smarino del Terzo valico”. Parole pronunciare più volte dagli amministratori pubblici locali in passato, che si facevano forza della vicinanza tra il tunnel della “finestra” Val Lemme e l’ex cava Cementir, entrambi a Voltaggio.
Il cantiere dell’alta capacità in questione era il solo ad avere un sito di deposito delle terre e rocce da scavo così vicino. Non solo: doveva anche essere costruito il nastro trasportatore in tempi brevi a cavallo della strada provinciale 160 e del Lemme per collegare i due siti e togliere i camion anche in quel tratto della viabilità dell’alta valle. Tutto perfetto, o quasi, perché se il nastro, prima o poi, dovrebbe arrivare, i camion da Voltaggio a Gavi e quindi verso Serravalle Scrivia ci saranno eccome poiché 900 mila metri cubi di smarino finiranno nelle cave di pianura. Il dato è emerso nella seduta del Consiglio comunale di Voltaggio di venerdì sera. Il sindaco Michele Bisio ha risposto a un’interrogazione della minoranza riferita al materiale depositato nella ex cava Cementir, in particolare al problema del benzene e degli idrocarburi: “Le quantità rilevate sono compatibili con la destinazione d’uso dell’area (“impianti di produzione da recuperare”), indicata nel piano regolatore approvato nel 2012. Le sostanze rinvenute dall’Arpa nel 2015 nello smarino poi depositato nella ex cava Cementir rispettano i limiti della cosiddetta tabella B, che fa riferimento appunto ad aree industriali o commerciali. La presenza della ex cava nel sito di importanza comunitaria Capanne di Marcarolo non contrasta con la questione del benzene. Non serve quindi nessuna bonifica e non si deve fare allarmismo”.
Il primo cittadino ha poi ricordato come nella ex cava devono essere ammassati 1,6 milioni di metri cubi di smarino, di cui 150 mila, dal dicembre 2015, provenienti dal tunnel di Castagnola per non interrompere la creazione dell’ammasso con la tecnica delle terre armate e che in futuro dalla galleria di Voltaggio dovranno uscire 2,2 milioni di metri cubi. “Di questi – ha detto Bisio – quasi un milione finirà nella cava Romanellotta, a Pozzolo”. “I 2,2 milioni – ha replicato il consigliere d minoranza Lorenzo Repetto – spuntano solo ora, prima si era parlato solo di 1,3 e poi di 1,6 milioni. Ricordo che il sito della ex cava Cementir è a ridosso del Lemme e che era stato detto che lo smarino doveva finire lì grazie al nastro trasportatore senza mezzi pensati sulle strade della valle, che quindi diventeranno molto pericolose a causa di questo traffico enorme. Cosa intende fare il Comune?”. “Non possiamo dire di no. C’è la garanzia – ha risposto il vicesindaco Giovanni Ottonello – che il trasporto dei 900 mila metri cubi partirà solo con la galleria della Crenna ampliata, non prima”. Il capogruppo di minoranza Giuseppe Benasso ha insistito sullo stop ai camion: “Dovete dire di no a questa ipotesi”. “Il Cociv – ha spiegato ancora il sindaco – ha appena depositato il nuovo piano del traffico, ancora da valutare. Il consorzio è già in difficoltà per la cava Clara e Buona ad Alessandria. Dovete saper ragionare da uomini d’azienda”. “Tu, invece – ha replicato Benasso – non puoi continuare a fare l’uomo d’azienda del Cociv”.