A quasi tre anni dagli arresti, il filone altoatesino dell’indagine sul presunto giro di tangenti legato ai lavori del Terzo valico passa per competenza da Bolzano alla procura di Alessandria. A stabilirlo, secondo il quotidiano Alto Adige, il giudice delle indagini preliminari di Bolzano Peter Michaeler. Nell’autunno del 2016 i cantieri della linea ad alta capacità furono quasi tutti interessati dal blitz delle procure di Genova e Roma, che portarono in carcere i dirigenti del Cociv e di molte delle aziende incaricate dei lavori. Le accuse erano di corruzione e turbativa d’asta: per assegnare gli appalti, secondo l’accusa, erano state versate tangenti. Venne coinvolta anche la Oberosler, storica azienda altoatesina, attiva principalmente nella costruzione di strade e gallerie, che dopo i guai giudiziari è finita pure in concordato ed è stata acquistata, nel 2018, dalla Pessina Costruzioni.
Nell’ambito del Terzo valico aveva ottenuto l’appalto del lotto Libarna per costruzione di un tratto della galleria Serravalle. L’indagine partita da Roma era finita a Bolzano poiché il contratto sarebbe stato firmato nella città altoatesina ma ora il gip ha stabilito che la competenza è dei magistrati di Alessandria. I legali della Oberosler hanno sempre sostenuto che i dirigenti dell’impresa erano stati indotti a pagare pur di ottenere il via libera ai lavori, situazione segnalata dettagliatamente anche nella sentenza del gip. A Roma i magistrati avevano ipotizzato una presunta induzione al pagamento di una tangente da parte degli allora responsabili del Cociv, che avrebbero quindi costretto la Oberosler a pagare per avviare il cantiere