Ultima messa a Ovada per i tre sacerdoti

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OVADA. Quando un parroco si trasferisce per reggere un’altra parrocchia e un nuovo sacerdote arriva per guidare la comunità è un cambiamento che coinvolge non solo i devoti ma anche le iniziative sociali della comunità. Se, come sta per accadere a Ovada la riorganizzazione rigurda tutti e tre i sacerdoti, la svolta è radicale. Oggi domenica 16 settembre alle 17.30 nella chiesa parrocchiale dell’Assunta il parroco don don Giorgio Santi, i sacerdoti don Giuanluca Castino e don Salman Khokhar saluteranno la comunità di Ovada con la loro ultima messa a Ovada prima di iniziare la nuova missione ad Acqui Terme, che avrà inizio sabato 22 settembre. Domenica 23 alle 11 nella stessa chiesa i sacerdoti don Maurizio Benzi da Masone, don Pietro Macciò e don Salvator Masabo daranno il via al loro ministero nelle parrocchie di Ovada alla presenza del vescovo di Acqui monsignor Luigi Testore.

Don Giorgio Santi, 53 anni, da 25 anni a Ovada, lascerà la città per trasferirsi ad Acqui Terme, dove sarà parroco in duomo, alla Madonna Pellegrina e in San Francesco. Il nuovo parroco di Ovada sarà don Maurizio Benzi, attuale parroco di Masone. Al suo posto reggerà la parrocchia don Aldo Badano, che arriverà da Nizza Monferrato e sarà parroco anche a Campo Ligure e Rossiglione. La girandola di nomine è stata decisa dal nuovo vescovo di Acqui, monsignor Luigi Testore, che il 19 gennaio è stato nominato alla guida della diocesi, al posto di Monsignor Piergiorgio Micchiardi, sostituito per raggiunti limiti di età e trasferito a Nizza Monferrato, dove lo ha raggiunto il vicario monsignor Paolo Siri, originario di Carpeneto.

“Tanti sono i ricordi che in queste settimane hanno fatto capolino nelle nostre menti un po’ disorientate – dicono i collaboratori parrocchiali di Ovada – perché tante sono state le occasioni di vita comunitaria che abbiamo vissuto con i tre sacerdoti. Lo sforzo che tutti noi dobbiamo fare, è quello di non fermarci al ricordo, ma dobbiamo saper trasformare ciò che abbiamo avuto la fortuna di vivere, in una base solida da cui partire per andare incontro al futuro, per accogliere con apertura d’animo i nuovi pastori che ci accompagneranno e ci indicheranno il cammino”.