Il settore edile alessandrino cerca di risollevarsi dopo l’uragano pandemico del Covid 19”, dichiara il responsabile di Fenealuil di Alessandria, Paolo Tolu. E’ stato un anno edile (ottobre 2019-settembre 2020) difficile e particolare, era cominciato con ottime prospettive perché da ottobre a febbraio c’era stato un incremento sui dati cassa edile sia della massa salari, a gennaio 2020 la massa salari denunciata aveva avuto un incremento sullo stesso periodo dell’anno precedente pari a +14,03% (5.026.000 – 4.407.000) e a febbraio era salita del 16,23% (4.928.000 – 4.240.000). Poi il settore produttivo italiano è stato travolto dalla pandemia e tra questi anche il settore edile, a marzo molti lavoratori sono stati collocati in Cassa Integrazione Ordinaria (Cigo) per Covid e la massa salari rispetto all’anno precedente è crollata del 44,36% (2.747.000 – 4.937.000) creando un disagio sociale enorme sia per gli imprenditori che per i lavoratori. Lavoratori che sono rimasti per molti mesi senza nessuna entrata economica in quanto il numero di imprese che hanno anticipato la Cigo alle loro maestranze non ha raggiunto nemmeno il 10% del totale delle imprese. I mesi successivi sono stati ancora più difficili con il lockdown del settore che ha portato il dato peggiore dell’anno ad aprile, – 70,71% di massa salari (1.498.000 – 5.114.000) in quanto potevano lavorare solo le imprese stradali e quelle che lavoravano per le ferrovie, a maggio il calo è stato pari a -13,84% (4.805.000 – 5.577.000).

A giugno il settore ha ricominciato a marciare tra molteplici difficoltà, è stato istituito il Comitato Protocolli Covid presso l’Ente Bilaterale Cassa Edile e Sistedil per andare incontro alle imprese nella ripresa del lavoro. Finalmente a giugno si è segnato un incremento pari a 8,13 % di massa salari (5.568.000 – 5.149.000) ed è salito anche il numero degli addetti edili, il settore si è rimesso in moto sfruttando la stagione estiva e la voglia di recuperare il tempo perso e sia luglio che agosto hanno confermato questo trend. Soprattutto ad agosto molti lavoratori hanno rinunciato alle ferie per rimanere sui cantieri. A settembre il settore si è assestato più o meno sui numeri dell’anno precedente. Tutto ciò ha portato un anno edile in sofferenza su quasi tutti i dati certificati dall’Ente Bilaterale, quindi nella differenza relativa a 12 mesi che vanno da ottobre 2019 a settembre 2020 rispetto allo stesso periodo ottobre 2018 – settembre 2019 sono i seguenti: imprese -5,61% (638 – 676); operai versanti +6,43% (4386 – 4121 dato positivo dovuto all’incremento di lavoratori sui cantieri del Terzo Valico dei Giovi); totale massa salari, che è il vero indicatore del settore: -5,87% (55.458.000 – 58.919.000); totale ore lavorate: 6,86% (4.850.654 – 5.207.852). Paolo Tolu commenta: “Purtroppo i dati relativi a ottobre confermano che il settore fa fatica a risollevarsi e questo nuovo semi-lockdown sta creando ancora notevoli disagi. Nel panorama piemontesi i dati della provincia di Alessandria sono i migliori dovuti soprattutto ai cantieri del Terzo Valico dei Giovi che hanno lavorato anche durante il periodo di blocco”.