Come raccontare la tragedia del nazismo ai ragazzini? La realtà è troppo cruda per mostrarla così come è avvenuta, ecco che in occasione dell’ottantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, la scuola di Rocchetta Ligure ha accolto la proposta dell’Anpi Val Borbera. Il nuovo presidente, Gianni Daglio, insegnante in pensione, ha selezionato, tra tante pellicole sul devastante tema, un film dolce-amaro, una storia comica e nel contempo tragica: Train de vie – Un treno per vivere.
Il film, vincitore di numerosi premi, è stato girato ne1998 in Romania e narra la storia, ambientata nel 1941, della popolazione di un piccolo villaggio dell’Est Europa, abitato prevalentemente da ebrei che, per sfuggire all’Olocausto e raggiungere la Palestina con un vecchio treno, elaborano, soprattutto grazie allo scemo del villaggio, Shlomo, un piano fantastico. I preparativi coinvolgono tutta la comunità; innanzitutto si dividono in due fazioni, da una parte chi sa parlare la lingua tedesca senza accento yiddish, assume il ruolo di nazista, gli altri di deportati. Al treno collegano vagoni piombati costruiti con materiali di fortuna, per simulare un convoglio di deportati
Il viaggio ha inizio, l’esito dell’esperimento è incerto quando iniziano a sorgere problemi con dissidi di natura religiosa ed ideologica tra i viaggiatori, perfettamente calati nelle parti dei prigionieri e degli aguzzini. Tra episodi divertenti e colpi di scena, il viaggio prosegue. Riusciranno ad arrivare a destinazione?