C’è una bozza di progetto per riaperire la casa di riposo di Gavi: ora la palla passa a Regione e Asl. Con l’abbandono da parte del gestore, la Codess Sociale di Padova, dal 31 dicembre, la Rsa è chiusa e i 35 ospiti, per la quasi totalità anziani, hanno dovuto traslocare in altre strutture della zona, sopportando disagi insieme ai loro famigliari, mentre i 35 dipendenti hanno perso il lavoro. Non solo: zero euro nella busta paga di dicembre per un contenzioso con la coop veneta. Se negli anni scorsi, invece di rinnovare ogni 12 mesi la gestione alla Codess, la Regione avesse accolto la proposta dell’Asl di pubblicare un bando pluriennale, la cooperativa avrebbe potuto sostenere la spesa di 200mila euro per la messa a norma della casa di riposo dal punto di vista dell’anti incendio. Infatti, invece di 35, gli ospiti avrebbero potuto al massimo essere 24. Per ovviare al problema, la Codess ha pagato 36mila euro al mese una squadra di vigili del fuoco presenti 24 ore su 24. Soldi che, come è stato sottolineato in Consiglio comunale a Gavi, avrebbero potuto essere spesi per i lavori richiesti per legge.
Adesso c’è una bozza di progetto. La presenterà a breve la Clinica Montallegro di Genova, contattata dal sindaco Carlo Massa alla vigilia di Natale ad Asl e Regione. La proposta parla di oltre 50 posti letto e di una gestione pluriennale per poter sostenere le spese sulla sicurezza e per poter riassumere i lavoratori. Massa ha incontrato nel capoluogo ligure i responsabili della società e ora attende dall’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, un data per incontrare anche l’Asl e valutare le carte. Intanto, domani, 27 gennaio, il Consiglio comunale di Voltaggio approverà un documento a sostegno della riapertura della Rsa, come già aveva fatto l’assemblea di Gavi. Lo stesso faranno gli altri Comuni della Val Lemme.