Si terrà domani sera, nel Mulino comunale di Bosco Marengo, sede operativa della Riserva naturale dell’Orba, la presentazione del Rapporto Ecomafia 2018 – Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, organizzata dal Circolo Legambiente Val Lemme con il patrocinio dell’ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino. Alle 21 interverrà Antonio Pergolizzi, coordinatore dell’Osservatorio nazionale di Legambiente sulle ecomafie. La serata sarà condotta da Mauro Ravarino, giornalista, scrittore e videoreporter che collabora con il manifesto, il Secolo XIX, Diario, Repubblica Tv e Linkiesta. L’evento avrebbe dovuto svolgersi a Voltaggio ma, secondo Legambiente Val Lemme, il gestore di Palazzo Gazzolo, l’imprenditore Matteo Gandetto, aveva imposto di non citare i legami tra criminalità organizzata e Grandi opere, richiesta irricevibile per l’associazione. Versione diversa quella del gestore, che sostiene di aver solo chiesto informazioni sul tema della serata. Il Rapporto Ecomafia registra i dati sull’illegalità ambientale riferiti al 2017, quando è stato registrato un aumento del 18,6% degli illeciti ambientali rispetto all’anno precedente, sommando un totale di 30.692 reati contestati dalle Forze dell’ordine.

“Ciò significa – spiegano da Legambiente – che sono stati verbalizzati più di 84 reati al giorno, 3,5 ogni ora. Numeri che, se da una parte raccontano un paese ancora afflitto dagli ecocriminali, dall’altra parlano del successo dell’attività di contrasto, che può vantare anche un rinnovato apparato sanzionatorio legato alla legge 68 del 2015”.
Nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso, prosegue l’associazione, “si sono contate 13.488 infrazioni, quasi il 44% del totale nazionale, 13.413 denunce, 207 arresti e 3.699 sequestri. La Campania è la regina della classifica con 4.382 illeciti (14,6% sul totale nazionale), poi vengono la Sicilia (3.178), la Puglia (3.119), la Calabria (2.809) e il Lazio (2.684), mentre la Liguria è la prima regione del Nord con 1.792 illeciti.
Il numero maggiore di reati è stato contestato nel ciclo dei rifiuti (23,8%), quindi nel campo dei delitti contro gli animali e la fauna selvatica (22,8%), in quello degli incendi boschivi (21,3%) e nel ciclo del cemento (12,7%)”.