Gli organizzatori del Premio La Buona Italia con i premiati
Gli organizzatori del Premio La Buona Italia con i premiati

Il premio La Buona Italia del Consorzio tutela del Gavi è finito in Sicilia. Ieri, nel Forte di Gavi, è stato conferito all’azienda Planeta vini, rappresentata da Francesca Planeta, durante la prima giornata di Gavi for Arts. Il premio vuole valorizzare le aziende vitivinicole che creano turismo e quindi valore economico e sociale grazie all’associazione tra vino, arte e cultura. Nel progetto “Planeta Vis 7 – Viaggio in Sicilia, The Ambassador experience” della Planeta vini, selezionato tra altri 275, i partecipanti sono accompagnati attraverso sei tappe nel “continente” del vino siciliano per conoscere i grandi vitigni autoctoni dell’isola con l’obiettivo di creare ambasciatori verso il mondo delle magiche atmosfere siciliane.

Francesca Planeta e Valentina Bruschi di Planeta Vini con il conduttore dell'evento, Federico Quaranta
Francesca Planeta e Valentina Bruschi di Planeta Vini con il conduttore dell’evento, Federico Quaranta

La giuria del Consorzio del Gavi ha inoltre conferito due menzioni speciali. Una è andata alla Fondazione Lungarotti di Torgiano (Perugia) per i musei dedicati al vino e all’olio, con i quali, spiegano dal Consorzio, “dimostra l’impegno quotidiano alla divulgazione, al recupero, alla promozione della viticoltura e dell’olivicoltura, fulcro dell’economia rurale, locale e nazionale italiana, con visite guidate, percorsi didattici, ristorazione e pernottamento”. La seconda menzione speciale è andata ai veneti del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, “per l’azione intrapresa a favore della promozione del territorio, tra cui la candidatura Unesco e i restauri di quattro opere, ora accessibili al pubblico, in occasione della mostra ‘Bellini e i belliniani’”.

Maurizio Montobbio (con il microfono) accanto all'assessore regionale Giorgio Ferrero
Maurizio Montobbio (con il microfono) accanto all’assessore regionale Giorgio Ferrero

“Finalmente – ha detto Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio Tutela Del Gavi – anche a Gavi, da quattro anni, si parla di vino accanto all’arte e al territorio. Il vento sta cambiando anche da noi: dopo decenni di individualismo da parte delle aziende le nuove generazioni hanno capito che si deve fare rete e puntare sulla bellezza della nostra terra per promuovere il Gavi docg. Siamo nella direzione giusta per fare di Gavi una destinazione turistica all’altezza in grado di sfruttare al massimo la grande opportunità che ci è data dalla convergenza di eccellenze culturali, enogastronomiche e offerta turistica”. Una direzione sulla quale punta anche la Regione, come ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero: “L’idea è far diventare il Piemonte come la Borgogna. Le misure promosse dalla nostra amministrazione mettono insieme il vino e le eccellenze del territorio e conferiscono più punti alle aziende che si muovono in questa direzione”.

Il pubblico presente alla consegna del premio La Buona Italia
Il pubblico presente alla consegna del premio La Buona Italia

Dati confermati anche dallo rapporto nazionale “(Wine + Food + Arts) x Tourism = La Buona Italia”, voluto dal consorzio e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università dell’Insubria. “Il rapporto promosso dal Laboratorio Gavi nel 2016 – spiegano dal consorzio gaviese – mostrava che gli investimenti in arte e cultura sono scelte anche strategiche e di lungo periodo affrontate con soddisfazione da un numero crescente di aziende alimentari, cantine vinicole e consorzi. Il rapporto di quest’anno aggiunge a questo scenario una ‘terza dimensione’, quella turistica, illustrando come il calice di vino è sempre più generatore di indotto e valore economico e sociale per il territorio di appartenenza, producendo anche nuove professioni e professionalità, in una logica di ‘distretto’. Quelli enogastronomici sono stabilmente motore della rinascita dei distretti italiani: tra i migliori 15 distretti territoriali, ve ne sono ben 6 appartenenti al settore alimentare ed enologico, guidati in questa speciale classifica, redatta da Intesa Sanpaolo, dal Distretto del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene”.

Oggi seconda giornata di Gavi for Arts nell’area archeologica di Libarna, a Serravalle Scrivia. Alle 16 appuntamento con “Archeosapori a Libarna”, dove si parlerà di archeologia del cibo e del vino. Il Gavi docg sarà affiancato da piatti che affondano le radici nell’antichità: la torta di Catone, una sorta di cheese-cake di duemila anni fa, il bacio di Libarna, le gallette di farro, le focacce rustiche alla erbe aromatiche e ancora la farinata, i formaggi come robiole e il Montebore, la composta di rose. Al convegno in programma nell’area dell’anfiteatro partecipano Marica Venturino della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio; Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio tutela del Gavi; Iudica Dameri dell’associazione Libarna Arteventi; Daniela Bricola, direttrice del Serravalle Designer Outlet e Massimo Merlano del Consorzio Turistico Le Dolci Terre.