Sarà il giorno della nomina del nuovo presidente delle Aree protette dell’Appennino Piemontese? Oggi, 16 giugno, a Bosio, alle 17, è convocata la seduta della Comunità delle Aree protette di cui fanno parte i sindaci dei 9 Comuni (Gavi, Bosio, Casaleggio Boiro, Lerma, Mornese, Tagliolo, Voltaggio, Carrega, Mongiardino) i presidenti delle 3 Unioni montane (Terre Alte, Dal Tobbio al Colma e Valli Borbera e Spinti) e la Provincia. E’ la seconda convocazione con all’ordine del giorno l’intesa per la nomina del presidente, inviata anche a quelli che fino a poche settimane fa sembravano essere gli unici 5 candidati: Enrico Fornasiero e Alfio Mazzarello, entrambi di Mornese; Marco Moro di Borghetto Borbera, Danilo Repetto, presidente uscente, e Gianni Repetto, già presidente del Parco Capanne di Marcarolo. Invece, nella seduta della Comunità delle Aree protette del 27 maggio a Torino, la Regione ha fatto sapere che ci sono altri 4 candidati che hanno presentato domanda entro lo scorso fine dicembre. Il bello è che nessun amministratore locale sapeva e sa chi siano queste persone nè la Regione, nella seduta di Torino, ha fornito loro un curriculum. Da qui la richiesta dei sindaci di riconvocare, stavolta a Bosio, la seduta. A differenza della prima convocazione, quella riferita alla seduta odierna è stata inviata per conoscenza anche ai cinque candidati già noti ma non, a quanto pare, ai 4 “misteriosi”. Fino alla scorsa settimana i sindaci non avevano ancora ricevuto nessuna informazione riguardo a questi ultimi: il timore è che si trattati di candidati “di partito”, legati alla maggioranza di centrodestra che guida la Regione, che nulla conoscono del territorio delle Aree protette, e che possano essere imposti da Torino nel caso, molto concreto, che i sindaci non abbiamo un loro candidato unico. Infatti, Bosio, Carrega, Mongiardino e le due Unioni valborberine sosterrebbero Moro, mentre il resto degli enti sarebbe diviso su altri nominativi.
Le aree protette sono guidate da un commissario, il presidente uscente Danilo Repetto, dallo scorso gennaio, dopo che il Consiglio è decaduto dopo i cinque anni canonici. Nell’ultimo anno in particolare la gestione di Repetto e anche del direttore Andrea de Giovanni è stata contestata dai consiglieri, in particolare per la vicenda della Lavagnina e per la situazione del Parco regionale dell’Alta Val Borbera, quasi del tutto inattivo a 5 anni dalla sua istituzione. Ciononostante, l’incarico a De Giovanni è stato rinnovato per altri 5 anni dal commissario, senza attendere la nomina del nuovo Consiglio