Stipendi ridotti, infiltrazioni dal tetto, capannoni e impianti in parte inutilizzati: gli operai della Bundy di Borghetto Borbera da anni lavorano in queste condizioni e ora in molti rischiano il posto di lavoro, senza nessun prospettiva futura per chi resterà in fabbrica. Così, nell’incontro di ieri in municipio, i sindacati, gli amministratori comunali, i consiglieri regionali e provinciali e i parlamentari hanno deciso di rivolgersi al prefetto e alla Regione affinché convochino la proprietà dell’azienda, il fondo di investimento americano Sun capital partner, per conoscere il destino dello stabilimento dove lavorano 170 persone. Finora, infatti, da Oltreoceano non è mai arrivata una risposta agli appelli al dialogo da parte dei sindacati. La Sun capital partner era stata inviata dal sindaco Enrico Bussalino anche all’incontro di ieri ma l’esito è stato lo stesso. Da ottobre, come è ormai noto, alla Bundy finiranno i contratti di solidarietà che hanno permesso negli ultimi 36 mesi di evitare gli esuberi, dopo il ricorso alla cassa integrazione degli anni precedenti. Dopodiché saranno tra 60 e 70 a rischiare il posto di lavoro e per gli altri, senza un piano industriale, le prospettive non sembrano migliori nel lungo periodo.

Alcuni dei partecipanti all’incontro di ieri in municipio a Borghetto: da sinistra, i parlamentari Federico Fornaro e Riccardo Molinari, il sindaco di Ronco Scrivia, Rosa Oliveri, i primi cittadini di Arquata, Alberto Basso , e Vignole, Giuseppe Teti, e il vicesindaco di Borghetto Osvalda Roveda.

Bussalino, alla presenza degli amministratori comunali di Arquata, Vignole e Ronco Scrivia, ha ricordato l’importanza della Bundy per economia del territorio: “Se l’azienda dovesse chiudere, prospettiva di cui per fortuna a oggi non si parla, sarebbe un disastro sociale, non solo per le 170 famiglie interessate direttamente, che vivono in Val Borbera, in Valle Scrivia e in Liguria, ma per tutti. La Bundy versa infatti nelle casse comunali circa 100 mila euro l’anno di tasse, soldi che, insieme alle somme che arrivano dalla Sutter, servono a mantenere un servizio importante come la scuola”. I deputati Federico Fornaro (Leu) e Riccardo Molinari (Lega) hanno proposto di far intervenire il prefetto per “costringere” così la Bundy a sedersi al tavolo del confronto. Walter Ottria, consigliere regionale (Leu) ha annunciato che anche l’assessore regionale Gianna Pentereno ha intenzione di convocare l’azienda. D’accordo anche il vicepresidente della Provincia Federico Riboldi. I parlamentari hanno prospettato l’ipotesi di inserire nel Decreto Dignità un allungamento dei tempi degli ammortizzatori sociali, tagliato dal Jobs Act, mentre Ottria intende chiedere alla Regione di concedere altri sei mesi di cassa integrazione agli operai della Bundy. Ipotesi tutte da valutare dal punto di vista legale.