Bosio: i lavori sulla diga di Lavezze verso il rinvio al prossimo anno

La proroga del cantiere della Lavagnina rischia di far slittare la sistemazione della diga nel Comune di Bosio

0
165
I laghi del Gorzente
Il lago Lavezze (o lago Bruno) nel territorio di Bosio

Il cantiere della Lavagnina, a Casaleggio Boiro, dovrebbe riprendere tra marzo e aprile dopo lo svuotamento del lago e durare fino all’autunno. Per questo, i lavori previsti sulla diga del Lavezze, nel territorio di Bosio, rischiano di essere rinviati al 2026. Erano stati infatti programmati da Iren, gestore degli invasi, per la primavera di quest’anno ma, come ricorda la stessa società, “la partenza del cantiere di Lavezze, ancora da definire per quest’anno, dipenderà dal completamento dei lavori a monte della diga della Lavagnina e conseguentemente da quando sarà possibile rinvasare il lago stabilmente. Le prescrizioni delle determine approvative della Regione Piemonte dei due Piani di Gestione invaso, infatti, non consentono la contemporaneità della messa in asciutta dei due laghi“.

Le operazioni alla Lavagnina, ferme da ottobre con il bacino pieno d’acqua, nel giugno del 2024 hanno infatti provocato lo sversamento di enormi quantità di fango nel corso del Gorzente e il timore è che lo stesso possa ripetersi a monte, con i lavori nel lago Lavezze, lungo il medesimo torrente. Sin dallo scorso anno il sindaco di Bosio, Domenico Merlo, ha chiesto garanzie a Iren e alle istituzioni coinvolte nell’iter autorizzativo per tutelare il tratto del Gorzente che scorre all’interno del Parco Capanne di Marcarolo, anch’esso meta di tanti turisti.

Sempre lo scorso anno la società gestore degli invasi appenninici ha sostenuto che quanto successo alla Lavagnina, causato, secondo Iren, in particolare dalle piogge abbondanti del 2024, non dovrebbe ripetersi poichè nel Lavezze le quantità di acqua e di sedimenti sul fondo sono inferiori. Sempre Iren ha dichiarato di aver proposto ulteriori monitoraggi in corso d’opera che per la Lavagnina non erano stati previsti.