Alla fine, gli strumenti e le apparecchiature della centro di vinificazione di Lerma sono stati venduti per pagare i troppi debiti lasciati dalla società pubblica Cantina di Montagna Alto Monferrato, dichiarata fallita. L’allora Comunità Alta Val Lemme Alto Ovadese spese più di un milione di euro per realizzare e attrezzare la cantina, una mossa che si è rivelata azzardata e costosissima per i cittadini.  Nel 2020 l’Unione montana dal Tobbio al Colma, che ha ereditato la struttura, aveva presentato al tribunale che si occupa della procedura fallimentare un’istanza di rivendica dei beni: vasche di metallo, bottiglie, strumenti per la vinificazione non dovevano essere alienati nell’ambito del fallimento ma dovevano rimanere all’Unione insieme all’immobile. Il curatore fallimentare ha invece proseguito per la sua strada: i beni sono stati così venduti, si presume a prezzi ridotti di parecchio, per pagare i tanti debiti della società, anche nei confronti dei produttori che hanno conferito le uve e non sono stati pagati. “Quei beni – dice Franco Ravera, vicepresidente dell’Unione montana – erano per il 99% della Comunità montana Alta Val Lemme Alto Ovadese e quindi della nostra Unione.

La cantina di Lerma

Il curatore fallimentare non ci ha ascoltato e ha alienato tutto, nonostante avessimo prodotto le fatture di acquisto e una serie di testimonianze che hanno confermato che quelle attrezzature nel tempo sono rimaste sempre le stesse. Per questo abbiamo dovuto fare causa contro la decisione del curatore”. Al di là di come finirà il nuovo contenzioso, resta il problema di cosa fare della cantina. Nei mesi scorsi si era parlato di utilizzarla per la Protezione civile di Bosio ma Ravera dice: “L’idea è quella di impiegare l’edificio ancora come cantina. L’Unione è disponibile verso imprenditori agricoli e produttori interessati. Il canone di affitto non sarà certo un problema: l’importante è che il fine originario per il quale era stata costruita resti lo stesso”. Mentre il contenzioso proseguirà chissà per quanto tempo ancora, l’edificio è in condizioni pessime dopo anni di abbandono.