Gli interni della cantina di montagna di Lerma

I consiglieri di minoranza dell’Unione Montana Dal Tobbio al Colma, Gloriano Alloisio e Roberto De Marco, insieme ad Alessandro Figus, all’opposizione nel Consiglio comunale di Belforte Monferrato, attaccano gli amministratori dell’ente montano sulla cantina di montagna di Lerma. Nell’ultima seduta del Consiglio, come è noto, il presidente Simone Pestarino e il vicesegretario dell’Unione, Cristina De Felice, hanno spiegato che l’unica offerta per la gestione dell’edificio, presentata dall’imprenditore Valerio Dabove di Casaleggio Boiro insieme ad altri viticoltori, è stata valutata negativamente per via delle sue richieste ritenute inaccettabili dall’ente.

“La risposta fornita – dicono i consiglierei di minoranza – è stata che, alla luce del fatto che l’attuale interessato non ha presentato un progetto definitivo e non ha accettato le condizioni proposte nello schema di convenzione che gli è stato trasmesso, continuando a chiedere di avere la struttura in comodato d’uso, l’Unione ha deciso di procedere con una nuova manifestazione di interesse in quanto quella di maggio 23 non era vincolante, e non ha trovato adeguato riscontro nelle proposte presentate dall’interessato all’assegnazione”.

Durante la seduta, Alloisio e De Marco hanno evidenziato: “Quanto affermato dal Presidente e dalla Vicesegretaria è in contrasto con quanto riportato in una recente nota trasmessa proprio all’Unione dall’interessato all’acquisizione, di cui avevamo copia, e che di fatto smentiva quanto affermato. Da qui la nostra richiesta di avere copia dei verbali relativi alle interlocuzioni avvenute con l’interessato che attestano la valutazione negativa dell’offerta, se e quando la Commissione preposta si è riunita per esprime un parere in merito”. Alcuni consiglieri di maggioranza hanno rilevato “come in effetti vi sia la necessità di prestare maggiore attenzione nel rendere trasparenti le azioni svolte nella gestione della trattativa”.

“A questo punto – dicono  Alloisio, De Marco e Figus – appare evidente come l’incapacità nel gestire l’operazione ricade ancora una volta sullo sviluppo del nostro territorio con un bene pubblico condannato al degrado e all’abbandono, generando, a nostro parere, anche un danno erariale rilevante. Anche perché le numerose difformità negli atti assunti e la totale mancanza di documenti utili ad attestare quanto affermato dal Presidente e dalla Vicesegretaria dell’Unione, determineranno sicuramente un contenzioso con spese legali che saranno a carico della collettività e non a chi questa situazione ha determinato.
Sono ormai anni che la struttura è in abbandono e ora siamo nuovamente punto e a capo. Quindi, ancora una volta, ci chiediamo a chi giova questa situazione? Ci sono nuovi pretendenti che si sono fatti avanti e quindi si potrebbero ottenere maggiori vantaggi?
C’è forse la volontà di cambiarne la destinazione d’uso? E, in tutto questo, l’amministrazione del Comune di Lerma, dove la Cantina di Montagna ha la sede, non dice nulla sta a guardare in un preoccupante silenzio“.