Il Parco dell’alta Val Borbera è ufficialmente istituito da venerdì scorso, 19 aprile, quando si è concluso l’iter della pubblicazione delle legge regionale. L’area protetta proposta dall’amministrazione comunale di Carrega Ligure è stata voluta dai cittadini che hanno sottoscritto l’appello rivolto alla Regione lanciato dal sindaco Marco Guerrini due anni fa e ora dovrà essere “fisicamente” creato da parte delle Aree protette dell’Appennino Piemontese, ente al quale la Regione ha affidato la gestione del parco, che si estende per circa 5.500 ettari, dei quali 3.200 ettari diventeranno area protetta, con 2.200 invece destinati a un’area di pre-parco dove sarà possibile esercitare la caccia solo per i residenti.
I primi passi del nuovo parco saranno l’indicazione dei confini con l’installazione delle paline, così come la zona contigua di caccia. Poi sarà la volta dei primi interventi per il contenimento delle specie in sovrannumero, come cinghiali e caprioli, visto che finora le squadre inviate dall’Ambito territoriale di Caccia Al3 non sono state in grado di risolvere il problema. L’Appennino Piemontese, come all’interno del Parco Capanne di Marcarolo, attuerà interventi basati di dati scientifici che, al contrario di quelli praticati nei territori “liberi”, non spingono le specie alla proliferazione. L’ente che ha sede a Bosio passerà in seguito all’indicazione e alla valorizzazione delle sentieristica e alla tutela della biodiversità. Con il Comune si sta infine cercando una sede adeguata per il Parco, oltre al piccolo spazio individuato nel municipio lo scorso anno. L’Appennino Piemontese punta inoltre ad assumere in via definitiva il personale assunto lo scorso anno a tempo determinato.