Carrosio: si scava nell’amianto nel cantiere infinito della strada 160

I lavori di allargamento richiesti dalla Provincia al Cociv sono iniziati nel 2016 ma non se ne vede la fine. Ci sono file di sacchi contenenti rocce amiantifere.

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Nel cantiere della strada 160 a Carrosio si lavora nell’amianto e non si sanno ancora i tempi della conclusione di un’attività partita addirittura nel 2016 per allargare un breve tratto della provinciale della Bocchetta.

L’allargamento era stato richiesto dalla Provincia al Cociv come compensazione viabilistica dei lavori del Terzo valico ma sono stati incontrati problemi e inconvenienti di ogni genere. Pur essendo nota, la presenza di amianto era stata inizialmente ignorata quando la scavo ha riguardato il versante verso la collina: a far prendere precauzioni all’impresa incaricata all’epoca dal Cociv era stato l’intervento dell’Arpa e dell’inviato delle Iene di Italia Uno, chiamati da Legambiente Val Lemme. Precauzioni che, secondo Mario Bavastro, esponente non sono state molto efficaci: “Per anni l’amianto del versante è stato dilavato dalla pioggia ed è finito sull’asfalto. Le auto in transito lo hanno volatilizzato nell’aria dopo che si era asciugato“. Il cemento gettato sul versante per coprire l’amianto si era poi staccato, sostiene Bavastro. L’attività verso la collina si è conclusa nel 2024 dopo il cambio dell’impresa e vari stop.

Da qualche tempo il cantiere si è spostato verso il Lemme: deve essere sistemata la frana caduta anni fa, attraverso la costruzione di micropali. Anche qui l’amianto è presente in quantità notevoli e lungo il cantiere sono posizionati i sacchi contenenti le rocce amiantifere e affissi i cartelli che indicano il livello di rischio amianto LR1, cioè un’esposizione all’amianto aerodisperso considerato basso pur essendo comunque un rischio per la salute.

Secondo il vicesindaco di Carrosio, Valerio Cassano, “l’impresa sta lavorando in sicurezza” ma per Bavastro la presenza dei cartelli sul livello di rischio “non dà indicazioni a chi transita un auto nè agli abitanti della zona su cosa si deve fare“.

Resta sempre l’interrogativo per i tempi record del cantiere, nove anni: al Comune non è stata fornita alcuna indicazione sulla fine dei lavori e quindi sul ritorno al doppio senso di circolazione. “Lavorano anche al sabato”, sottolinea Cassano, a dimostrazione che l’obiettivo sarebbe chiudere il cantiere prima possibile.