Caserma, partiti lavori per 57 mila euro ma ne servirebbero 400 mila

A quattro mesi dall'ordinanza operai finalmente al lavoro intorno alla “casa” dei carabinieri.

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La caserma dei carabinieri di Gavi
La caserma dei carabinieri di Gavi

Ci sono voluti quattro mesi ma, alla fine, il restauro della caserma dei carabinieri di Gavi è partito. Gli operai della Vallemme Costruzioni sono finalmente saliti sui ponteggi allestiti addirittura a inizio dicembre, in base all’ordinanza firmata dal sindaco Rita Semino che definiva “urgente” la cantierizzazione dell’edificio, dal quale da anni cadono calcinacci e dove sono presenti infiltrazioni di acqua.

Da dicembre a domenica nulla si è mosso, ufficialmente poiché, stando ai termometri del Comune, faceva troppo freddo. I problemi, evidentemente, sono stati altri e la fretta con cui all’epoca si è mossa l’amministrazione comunale deve essere servita solo a placare la rabbia del generale Mariano Mossa, comandante della Legione Piemonte e Valle d’Aosta, che a settembre aveva paventato il trasloco dei militari altrove viste le condizioni fatiscenti dell’immobile e la mancata sede alternativa per i militari, solo annunciata per tre anni dal vicesindaco Nicoletta Albano.

A ottobre il Consiglio comunale aveva approvato una variazione di bilancio da 107 mila euro dedicata alla caserma e votata solo dalla maggioranza. La minoranza aveva invece proposto di ritirare la delibera del 2013 con la quale l’edificio veniva messo in vendita per essere poi abbattuto e per realizzare un palazzo residenziale tre volte più grande. La mozione dell’opposizione era stata respinta da Albano & C, e il cambio di destinazione dell’edificio prevista nel prg dal 2010 è rimasto tale. Questo nonostante oltre 900 cittadini abbiano firmato una petizione che chiedeva di lasciare dove sono i militari. Albano ha più volte assicurato che i carabinieri resteranno a Gavi ma le previsioni intorno alla caserma e il più che rallentato avvio dei lavori lasciano intendere che la speculazione a favore dei privati non è affatto tramontata. Anche perché nel 2013, la perizia di stima alla base della decisione di cedere l’immobile parlava di 400 mila euro per la sistemazione definitiva, mentre ora la Vallemme Costruzioni dovrà eseguire lavori per 57 mila euro…