C’è Prato e Prato. Quando il navigatore fa bruttissimi scherzi

L'avventura di un camionista slovacco in Val Borbera

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Doveva andare a Prato in Toscana, ma il navigatore satellitare gli ha indicato Prato di Cantalupo. E’ iniziata quindi per un banale errore l’avventura, più o meno tragicomica per un camionista slovacco che nel pomeriggio di ieri si è trovato ad affrontare con il suo enorme mezzo carico di articoli tecnologici,  le strade della Val Borbera e soprattutto le “Strette” dove per altro c’è un limite di 10 tonnellate.

Come sia arrivato a Celio,  è un mistero. Celio è una graziosa frazione facente parte amministrativamente  di Rocchetta Ligure, ma di fatto situata nel territorio di Cabella Ligure, tant’è che per raggiungere Celio è necessario entrare nel Comune di Cabella. Bene o male che dir si voglia, il camionista dopo aver attraversato il ponte sul Borbera si è infilato, meglio dire incastrato mettendo le ruote posteriori del camion nel vuoto, nella stradina in direzione del paesino di Celio, che è rimasto isolato per ore. Erano circa le 19. L’allarme lo hanno dato i cittadini, sul posto, intorno alle 23 sono intervenuti i vigili del Fuoco che dopo circa tre ore di lavoro e l’impiego di gru, hanno ripristinato la viabilità e sono riusciti a disincastrare il camion che però è  rimasto nel senso di marcia di Celio, quindi deve necessariamente fare manovra in retromarcia. Un’operazione davvero complicata. Per questo ora ci sono almeno una decina di persone oltre ai carabinieri di Cabella, che stanno tentando di dare indicazioni al camionista affinchè questa folle avventura abbia termine. In tutto questo va detto che il camionista slovacco parla unicamente la sua lingua.