Un’altra “colonna” di Monserito, il rione più antico di Gavi, se n’è andata l’altro giorno. Giambattista Gualco, per tutti il “Nandin”, ha chiuso gli occhi nell’ospedale di Novi Ligure, a 84 anni, e ieri ha fatto l’ultimo dei suoi tanti viaggi. La sua è stata davvero una vita sempre viaggio, vicino e lontano da casa, senza mai perdere di vista la sua Gavi, dove abitava con la moglie Adriana e i figli Stefano e Massimo, e la Val Lemme, che conosceva profondamente. Nato a Voltaggio nel 1933, nel dopoguerra il suo primo lavoro era stato nella ditta Priano come autista di camion nel settore edile. Il secondo impiego fu nell’azienda Bisio, che all’epoca aveva l’appalto per gli autobus in questa zona del Novese, prima della creazione del Cit. A un certo punto, il Nandin decise di mettersi in proprio: acquistò un’auto per fare il tassista.

Giambattista Gualco “Nandin”

Tantissimi, fino all’inizio degli anni Novanta, quando ha lasciato il lavoro, sono stati i suoi clienti e chissà quante storie ha sentito dalle persone che ha fatto viaggiare intorno a Gavi e non solo. Tifoso della Sampdoria, amava seguire le partite con gli amici del circolo di Parodi Ligure. La sua attività si era nel frattempo ampliata: oltre al taxi, Giambattista decise di comprare anche un bus da turismo. Per anni ha portato in gita gli alunni di Gavi e di altri paesi della zona in giro per l’Italia ma ha ottenuto anche incarichi da diverse agenzie di viaggio di Genova. Per il Nandin è stata l’occasione per girare tanti paesi europei ma è sempre rimasto legato alla sua valle, essendo stato un grande fungaiolo ma anche un ottimo pescatore, passioni che ha trasmesso ai figli. Il legame con Gavi è stato anche testimoniato dalla sua appartenenza a una delle tre confraternite, quella dei Rossi, che ieri lo ha accompagnato nel cimitero del paese dopo i funerali celebrati da don Gianni Pertica nella chiesa di San Giacomo Maggiore.