Uno striscione esposto a Bosco Marengo contro la costruzione del deposito sul territorio comunale.

I sindaci facciano squadra contro il deposito nucleare. L’appello arriva dal Consigliere regionale Pasquale Coluccio (M5s). Attualmente è in corso la fase di valutazione ambientale strategica (Vas) per individuare il sito idoneo fra i 51 indicati dalla Sogin nella Carta nazionale delle aree idonee. 5 si trovano in provincia di Alessandria: sono l’AL-1 tra Bosco Marengo e Novi Ligure, l’AL-3 tra Alessandria e Oviglio, l’AL-8 tra Alessandria e Quargnento, l’AL-13 fra Castelnuovo Bormida e Sezzadio e l’AL-14 tra Fubine Monferrato e Quargnento. Di recente, la Provincia ha inviato al ministero dell’Ambiente ulteriore integrazione alle osservazioni già inviate per sottolineare la presenza “di una falda con spessori rilevanti, nell’ordine di centinaia di metri, che rappresenta una preziosa risorsa e che potrebbe essere compromessa da una eventuale contaminazione da radionuclidi stante anche la non completa separazione tra l’acquifero superficiale e quelli profondi e la presenza significativa di pozzi a uso idropotabile”. L’acquifero profondo interessa tutti i cinque siti.

“In molte questioni della nostra esistenza – dice Coluccio – il “fattore tempo” è determinante per riuscire o meno a raggiungere un obiettivo. Se vogliamo essere convincenti nell’affermare che i nostri territori non sono idonei ad ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari, dobbiamo lavorare insieme nei vari livelli di governo con tempestività e decisione”. Coluccio aggiunge: “Mi appello pubblicamente agli amministratori locali dell’alessandrino affinché si dia immediatamente corso alla stipula di un accordo fra i comuni di Alessandria, Bosco Marengo, Castelletto Monferrato, Castelnuovo Bormida, Fubine, Novi Ligure, Quargnento e Sezzadio.

Pasquale Coluccio

In questa direzione ho già chiesto al presidente della provincia Benzi di organizzare un incontro con gli enti interessati, che auspico possa svolgersi il prima possibile. L’obiettivo è di formalizzare una struttura comune che possa fare da raccordo fra i territori coinvolti da questa sciagurata ipotesi. Un’esigenza che si rende ancora più necessaria a seguito della bocciatura, in Consiglio regionale, di un mio emendamento al bilancio che mirava a sostenere economicamente i Comuni nell’eventualità di doversi confrontare con Sogin”.
Il centrodestra regionale, dice ancora l’esponente dei 5 Stelle, “ha preferito non prendere in esame la mia richiesta, lasciando in questo modo soli gli amministratori, è bene che un potenziale accordo fra enti locali preveda che tali spese possano essere sostenute da tutti i Comuni in maniera congiunta e solidaristica.
Riteniamo che sul tema non ci sia sufficiente attenzione, il rischio è di farci trovare impreparati. Sul territorio sono nati vari comitati di cittadini, a cui va il mio apprezzamento, ma serve un lavoro più strutturato. Politica e opinione pubblica devono fare sinergia, non possiamo rischiare di finire ad assistere impotenti a decisioni calate dall’alto. Decisioni alle quali non saremo in grado di opporci“.