L'inceneritore di Brescia

Il parlamento europeo nel 2018 ha stabilito, riguardo ai rifiuti, che devono essere valorizzate politiche di recupero, riduzione e riciclo rispetto alla costruzione dei termovalorizzatori ma a Novi Ligure, dal 2019, si parla ancora di inceneritore. Lo propone la Lega insieme alla sua coalizione ma da almeno un anno nessuna discussione ufficiale è avvenuta né in Consiglio comunale né nell’assemblea del Csr, ente governato dalla stessa coalizione. Più di recente, rispondendo a un’interrogazione la maggioranza ha confermato la sua posizione ma ha ricordato che spetta alla Regione pianificare sulla costruzione di nuovi inceneritori e che comunque a oggi non esiste nemmeno uno studio di fattibilità sul cosiddetto termovalorizzatore.

Un’immagine della discarica novese

Ora i 5 stelle, insieme all’opposizione di centrosinistra, hanno presentato una mozione al Consiglio comunale nella quale si ricorda che nel bacino di Novi Ligure i rifiuti indifferenziati sono scesi da 57 mila nel 2018 a 37 mila nel 2020 senza che a Tortona e Novi sia ancora partito il servizio porta a porta. I rifiuti conferiti in discarica sono passati da 140 mila a 86 mila nello stesso periodo. Numeri che rendono inutile un inceneritore, che dovrebbe invece importare rifiuti da fuori regione per poter funzionare. Per questo, la mozione impegna il Consiglio comunale a dire all’impianto di incenerimento dei rifiuti e la giunta a comunicare la posizione alla Regione.