Diffida legale nei confronti del Comune di Alessandria per la mancata discussione, da parte del Consiglio comunale, della proposta di deliberazione popolare per fermare i conferimenti dello smarino del Terzo Valico nelle ex cave alessandrine, presentata da centinaia di cittadini e sostenuta da oltre 2 mila firme. Legambiente Ovadese, Legambiente Val Lemme, Pro Natura Alessandria e Comitato Alessandria No Amianto dal Terzo Valico avevano supportato l’iniziativa, presentata in base allo statuto comunale, basata sui timori riferiti all’amianto presente nelle rocce scavate sull’Appennino e non solo.
“I fatti avvenuti presso il sito di Cascina Clara e Buona – spiegano i promotori – nel quale si deposita lo smarino del Terzo Valico, dall’alluvione dello scorso novembre, alle misurazioni Arpa delle fibre di amianto nell’acqua di falda, per finire poche settimane fa col superamento del 100% dei limiti degli schiumogeni nel materiale depositato, hanno purtroppo confermato i timori dei cittadini e richiedono interventi efficaci per porre radicalmente fine alla situazione”. L’amministrazione comunale guidata da Rita Rossa (Pd), favorevole al Terzo valico, ha preferito glissare sull’argomento per evitare spaccature e altre brutte figure in vista del voto dell’11 giugno prossimo. La motivazione per negare la discussione è stata davvero “originale”: “La proposta popolare non può essere accolta poiché l’utilizzo delle cave presenti sul territorio comunale è stato autorizzato dalle amministrazione centrali dello Stato”. Una parziale “bugia”, come rileva l’avvocato Mattia Crucioli, legale dei promotori della petizione, in quanto il conferimento dello smarino per i lotti 3, 4 e 5 del Terzo valico non è ancora stata autorizzata ed ancora in corso la conferenza dei servizi sull’aggiornamento del Piano cave. Inoltre, in passato il sindaco Rita Rossa ha già deliberato e ordinato la sospensione del conferimento dello smarino per i timori legali all’amianto, salvo poi ritirare gli atti.
“Il fatto – commentano Legambiente Ovadese, Legambiente Val Lemme, Pro Natura Alessandria e il Comitato alessandrino – che il Comune abbia deciso di non portare neppure in discussione il testo proposto da migliaia di semplici cittadini che vivono con drammaticità il problema, rappresenta una grave mancanza di sensibilità e democraticità. Non ci vengano a dire che non saprebbero come fare per impedire il conferimento del pericoloso smarino all’interno del territorio del comune di Alessandria: in tal caso, chiedano al governo di fermare l’opera che, come è sempre più evidente, oltre che pericolosa è anche inutile e costosa”.L’avvocato Crucioli ha quindi diffidato il Comune ad annullare la risposta negativa forinita ai promotori della proposta di dliberazione e a portare in discussione il tema in Consiglio comunale. Le opposizioni, compresi i 5 Stelle (contrari al Terzo valico), non hanno sostenuto la proposta di deliberazione.