Ex Iciesse: si scava per cercare i presunti rifiuti tossici.

Carabinieri del Noe e Arpa insieme al Comune intervengono dopo la denuncia di un cittadino e le intercettazioni dell'indagine Alchemia. La Regione parla di amianto da rimuovere, dal municipio smentiscono.

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E’ in programma domani mattina, mercoledì, nel sito della ex Iciesse ad Arquata Scrivia, il sopralluogo dei carabinieri del Noe e dell’Arpa per cercare i rifiuti tossici sotterrati di cui parlano sia la denuncia presentata da un cittadino residente vicino all’ex stabilimento chimico sia le intercettazioni dell’indagine Alchemia. Nell’occasione, come richiesto dal Comune, sarà anche verificata la situazione dei materiali che la Iciesse, nel frattempo finita in concordato preventivo, cioè quasi fallita, non ha smaltito come invece imponeva un’ordinanza del Comune.

La fabbrica Iciesse nel 2009

La fabbrica è chiusa dal 2009, dopo che una serie di condanne avevano fatto emergere una serie di inadempienze da parte della proprietà, il gruppo chimico Dalton, sempre in base alle denunce dei cittadini. Da allora, il sito è tenuto sotto controllo da Arpa e Provincia poiché è considerato potenzialmente pericoloso sia per i rifiuti presenti nelle due discariche, entrambe in corso di bonifica, sia per i materiali ancora presenti all’interno del cortile. La situazione della Iciesse è stata l’oggetto di un’interrogazione presentata in Regione dal Consigliere regionale di Mdp Valter Ottria, che afferma: “La storia dello stabilimento è costellata di “incidenti di percorso”, bonifiche necessarie e mai fatte, sospetti di discariche abusive e pericolose, fino ad arrivare ai problemi giudiziari legati al protratto inquinamento della terra e del fiume su cui insiste, al suo fallimento nel 2009, al licenziamento degli oltre 30 lavoratori che ci lavoravano e – in ultimo – alle attuali indagini legate alle possibili infiltrazione della malavita organizzata”. Ottria ha citato “tre ordinanze sindacali che impongono la caratterizzazione del sito e l’eventuale rimozione di amianto ampiamente disattese come pure la bonifica di bidoni contenenti sostanze da identificare, ma di probabile pericolosità per l’ambiente. A che punto è la bonifica dei siti inquinati conosciuti e quanto sappiamo di eventuali nuovi rifiuti sotterrati?”, ha chiesto l’ex sindaco di Rivalta Bormida.

L'assessore regionale Alberto Valmaggia
L’assessore regionale Alberto Valmaggia

L’assessore Alberto Valmaggia, nella sua risposta, secondo quanto riportato da Ottria, ha spiegato: “Sono in corso accertamenti con il coinvolgimento di Arpa Piemonte riguardo a possibili nuove zone da bonificare mentre rimangono da realizzare gli interventi legati alla messa in sicurezza della discarica danneggiata nel 2011 e la rimozione dei manufatti di amianto in stato di degrado”. “Va precisato – spiega Stefania Pezzan, assessore comunale all’Ambiente – che l’ordinanza è stata prorogata in passato ogni volta che la proprietà ha ottemperato parzialmente alla stessa. Manca, rispetto a quanto stabilito, la rimozione dei materiali presenti nei cumuli e se ciò non sarà fatto si procederà a una denuncia per il mancato rispetto dell’ordinanza. Anche l’amianto delle coperture era stato rimosso già dopo la prima ordinanza dell’allora sindaco Spineto”. Parole che smentiscono quanto affermato da Valmaggia nella risposta a Ottria.

L'assessore Stefania Pezzan
L’assessore Stefania Pezzan

“Per il resto – prosegue l’assessore – le caratterizzazioni sono state eseguite e più di due mesi fa, dopo che l’Iciesse le aveva trasmesse, l’ufficio Ambiente del Comune aveva provveduto a chiedere un parere all’Asl sulla pericolosità dei materiali. Quindi, avuta risposta pochi giorni fa, si è proceduto a convocare tutti gli enti coinvolti e il curatore fallimentare per vedere la disponibilità a procedere con la rimozione di ciò che è pericoloso, mentre il resto può essere oggetto di un cronoprogramma degli interventi. Ovviamente – conclude Pezzan -, dopo ciò che è emerso dalle intercettazioni e dopo la denuncia secondo cui ci sarebbero altri rifiuti non noti sotterrati la situazione preoccupa molto l’amministrazione, nonostante l’Iciesse sia uno dei siti più controllati della provincia”.