Base d’asta da 286 mila a 186 mila euro ma nessuno vuole il caseificio di Fabbrica Curone costruito nel 2003 a Ponte del Mulino dall’allora Comunità montana Valli Curone, Grue e Ossona. Pochi giorni fa anche il secondo bando di vendita, pubblicato dall’Unione montana Terre alte, è andato deserto, così come era avvenuto un anno fa. Il caseificio Era stato aperto nel 2013 dopo quasi dieci anni di inattività. Era prevista una lavorazione di 50 quintali di latte proveniente da allevatori locali e anche la produzione di Montebore, come aveva annunciato l’imprenditore campano che aveva riattivato la struttura ma già nel 2017 era stato annunciato il fallimento.

I locali del caseificio nel 2013

Il tribunale aveva nominato curatore fallimentare un dirigente della Comunità montana, poi Unione montana, che ha tentato due volte di cedere l’edificio, senza successo. Così il caseificio, costato fior di soldi pubblici, resta per ora in capo all’Unione Terre alte e ai Comuni che ne fanno parte. Ora l’ente può valutare se indire una nuova gara o cercare un imprenditore con cui avviare una trattativa privata. In attesa di definire a chi toccherà gestire tutti gli altri beni della Valli Curone Grue Ossona mai utilizzati dopo aver spese milioni di euro di soldi pubblici per la loro costruzione (rifugi montani e bob) o fonte di debiti milionari, come il golf di Momperone: Unione montana o Regione?