Salvo ulteriori ritardi, fra un mese la prima delle due talpe meccaniche che stanno scavando il tunnel principale del Terzo valico verso Genova arriverà a ridosso delle sorgenti che danno acqua a Sottovalle ma il nuovo acquedotto, almeno finora, non è pronto e, inoltre, non è ancora chiaro, a tredici anni dall’annuncio della sua costruzione, chi si farà carico dei costi di gestione. Il consorzio acquedotto di Sottovalle non ha infatti firmato la convenzione proposta dal Cociv riferita alla nuova condotta. A differenza dell’attuale, infatti, che alimenta l’abitato dal monte Zuccaro per caduta, quindi senza oneri economici per il consorzio, il nuovo acquedotto preleva acqua da Rigoroso, a una quota inferiore rispetto a Sottovalle, quindi i costi energetici per gli impianti ci sono e sono notevoli, almeno per le casse del piccolo consorzio sottovallese. Benché gli accordi precedenti, secondo quanto riferiscono da Sottovalle, avessero garantito che per il consorzio locale non dovessero esserci costi anche in futuro (ma nessuno sembra sapere cosa debba succedere nei prossimi decenni in tal senso), ora il Cociv non ha previsto neppure un euro nella bozza di convenzione. Una situazione inaccettabile per i sottovallesi i quali, oltretutto, temono anche fra un mese la nuova condotta non sia ancora operativa.

Sottovalle, un sopralluogo alla vasca del nuovo acquedotto

Un anno fa, nel luglio 2018, l’allora commissario di governo del Terzo valico, Iolanda Romano, assicurava che “oggi i lavori per il nuovo acquedotto sono sostanzialmente completati e le opere impiantistiche collaudate ed è quindi possibile in qualunque momento l’attivazione dell’acquedotto”. Il secondo tratto della tubazione, però, non sarebbe stato ancora collaudato, come confermano dal consorzio sottovallese, e l’intera condotta, al momento, funzionerebbe solo manualmente e non in automatico. Tutto ciò mentre la talpa è a soli 300 metri dalle sorgenti del monte Zuccaro. Il Cociv, che ancora una volta preferisce non rilasciare dichiarazioni, sembra avere fretta di affidare ad altri il nuovo acquedotto: dopo il no alla firma del consorzio di Sottovalle, ha chiesto anche al Comune di farsi carico dell’impianto. “Abbiamo risposto negativamente – dice l’assessore Stefania Pezzan – poiché l’acquedotto è un’opera compensativa concordata con il consorzio di Sottovalle. Ora si cercherà un accordo tra i soggetti coinvolti”. Nel 2017 l’Osservatorio ambientale del Terzo valico aveva assicurato che senza il nuovo acquedotto funzionante la talpa meccanica dovrà fermarsi prima di impattare le sorgenti del monte Zuccaro.