Dal ministro dell’Ambiente e in piazza per difendere ancora una volta l’acqua della falda di Sezzadio-Predosa e la salute della popolazione. I cittadini contrari alla creazione della discarica di rifiuti a Cascina Borio (Sezzadio), che mette a rischio una delle maggiori falde acquifere del Piemonte, intendono giocare quelle che potrebbero essere le ultime carte di una battaglia che va avanti, è stato detto nell’assemblea di ieri sera a Sezzadio, ormai da sette anni. La Riccoboni, titolare del progetto da oltre 5 milioni di euro per ammassare rifiuti pericolosi della Grassano di Predosa, mercoledì ha avviato i lavori di allestimento della discarica nella ex cava, subito fermati simbolicamente per alcune ore da un presidio di cittadini giovedì mattina. Questo dopo aver depositato in Provincia il progetto della contestata tangenziale, atto che consente appunto l’allestimento della discarica ma non il conferimento dei rifiuti, possibile solo con la strada pronta. È il primo atto “di forza” da parte della società in tutta questa vicenda.

L’assemblea di Sezzadio sulla discarica Riccoboni

A questo punto, si sono chiesti i cittadini, che fare? “Se arriva l’ok alla tangenziale da parte della conferenza dei servizi, sospesa a marzo – ha detto Piergiorgio Camerin di Sezzadio ambiente di fronte a un folto pubblico – a quel punto la Riccoboni può cominciare a depositare i rifiuti sulla falda. La società ha probabilmente avviato il cantiere solo per evitare che l’autorizzazione del 2016 possa scadere ma, a questo punto siamo, a uno spartiacque ed è chiaro che la politica, finora assente, deve fare fino in fondo la sua parte. Dei 32 sindaci che hanno sottoscritto la convenzione a tutela della falda stasera ce ne sono solo alcuni (Acqui, Castelazzo Bormida, Castelnuovo Bormida con l’intera giunta, Strevi, Castelspina). E’ meglio che si diano da fare concretamente oltre ad aver messo una firma sull’accordo altrimenti è meglio che vadano fuori dalla convenzione”.

Il ministro Sergio Costa

Camerin ha annunciato che la senatrice 5 Stelle Susy Matrisciano a giorni presenterà un’interrogazione rivolta al ministro dell’Ambiente Sergio Costa sulla situazione della falda di Predosa-Sezzadio. Tante le attese da parte dell’uomo che, come comandante dei carabinieri, ha combattuto nella Terra dei fuochi in Campania. La conferma è arrivata da Paolo Mighetti, consigliere regionale 5 stelle: “La politica in questa vicenda ha ipotecato il nostro futuro. Finora la tutela della falda è sempre rimasta in secondo piano anche se è fondamentale, per questo con l’interrogazione della senatrice Matrisciano si vuole arrivare a coinvolgere il ministro Costa, cercando anche un incontro con lui nel quale coinvolgere sindaci, tecnici e cittadini. È l’ultimo tentativo per arrivare a una soluzione positiva”. L’altra “arma” di comitati e associazioni è una nuova manifestazione, lanciata da Urbano Taquias dei comitati di base: “Si deve scendere nuovamente in piazza per far smuovere la politica e per dire basta a una nuova terra dei fuochi nella nostra provincia, dove i rifiuti bruciano nelle discariche oppure si nascondono sotto i campi di grano o si mettono sulla falda da cui bevono 50 mila persone. La Valle Bormida sta ancora pagando per l’Acna con troppi tumori che tanta gente si ritrova in casa, come il sottoscritto”.