I lavori dovevano essere fermati“. La rabbia dei cittadini contro Iren ma soprattutto contro le Aree protette dell’Appennino Piemontese per quanto avvenuto nei mesi scorsi a valle della diga della Lavagnina, con i laghetti cancellati da una valanga di fango rilasciata dalla diga, si concretizzerà nella manifestazione in programma nelle prossime domeniche presso l’invaso nel Comune di Casaleggio Boiro. L’organizzatore è il Comitato in difesa del Gorzente e del Piota, fondato di recente e riunito l’altra sera a Lerma. Ora il timore è che quanto successo alla Lavagnina possa ripetersi nei laghetti del Gorzente in vista dei lavori nel Lago Lavezze, a Bosio, già autorizzati dal ministero e in programma dalla prossima primavera. I cittadini hanno chiesto un confronto pubblico alla presenza di Iren e accusato le Aree protette di non aver vigilato su quanto stava avvenendo e soprattutto di non aver fatto rispettare le numerose prescrizioni stabilite per tutelare i pesci e l’ambiente. “L’ente Parco – è stato detto – resta in silenzio da tempo. Finora è stato solo annunciato un incarico a docenti universitari per conoscere la composizione dei fanghi ma il cantiere doveva essere fermato, invece prosegue“. Lo stesso sta avvenendo per lo sversamento di acqua e fango, in particolare dopo le ultime piogge: anche le acque del Piota sono scure oltre Lerma in questi giorni.