Stop alla moria di pesci in estate lungo l’Orba. È uno degli obiettivi del progetto presentato dai Comuni di Frugarolo, Basaluzzo, Bosco Marengo e Fresonara con la Provincia, le Aree Protette del Po Vercellese Alessandrino e i consorzi irrigui destra Bormida e Torrente Lemme. La Regione lo ha finanziato con fondi europei ricavati dai canoni per l’attingimento delle acque sotterranee. Si punta a rinaturalizzare l’Orba e il tratto finale del Lemme a Basaluzzo, in estate trasformati in canaloni pieni di ghiaia e privi di vita, attraverso la realizzazione di scale di risalita per i pesci in corrispondenza delle dighe di Basaluzzo, Fresonara e Bosco Marengo, create per l’irrigazione dei campi. I prelievi di acqua per scopo agricolo contribuiscono in maniera determinante, insieme alla siccità, a prosciugare i corsi d’acqua.
Per questo, il progetto prevede anche l’installazione di misuratori di portata dell’acqua per verificare il rispetto del deflusso minimo vitale, cioè la quantità minima di acqua necessaria a mantenere in vita il torrente, spesso non rispettato nonostante la legge e per assenza di controlli. Si punta così a salvare i pesci, in particolare lasca, barbo, vairone e alborella, ma anche gli habitat dei volatili. Alla confluenza tra Lemme e Orba, a Basaluzzo, è infatti iniziata la piantumazione di salici e altre piante. Un progetto positivo secondo Legambiente ma che rischia di essere vanificato proprio dai consistenti prelievi idrici autorizzati, in particolare quelli sulle due dighe lungo l’Orba, “scadute negli anni ’80 e poi prorogate, per le quali è necessario l’adeguamento ai nuovi fabbisogni e alle nuove normative”. L’associazione, con il circolo Val Lemme, ha già evidenziato i timori per l’aumento del prelievo idrico dal Lemme intestato all’azienda agricola Gamalero di San Cristoforo, che ha richiesto di passare da 1,5 a 16 litri al secondo come portata media.