Foto:Gianni Torchia

I soci privati, in sostanza, volevano gestire i fondi europei del Gal Giarolo prendendosi la maggioranza nel consiglio di amministrazione e facendo nominare dai consiglieri l’ex sindaco di Vignole Borbera, Paolo Caviglia, presidente. Un blitz che le Unioni montane Valli Borbera e Spinti, Terre Alte e Valli Curone Grue Ossona insieme al Comune di Gavi, fra i soci pubblici del Gal, hanno stoppato statuto alla mano. Il Gal Giarolo da oltre vent’anni gestisce i soldi che arrivano dall’Unione europea attraverso la Regione destinati a enti locali, aziende e privati cittadini, in particolare per agricoltura e turismo. Fanno parte del Gal cinquantacinque soci tra Tortonese, Val Borbera e Val Lemme. Per quasi quindici anni alla guida c’è stato Graziano Montessoro, ex sindaco di Stazzano, scomparso pochi anni fa, al quale è succeduto il suo vice, Vincenzo Caprile, già presidente della Comunità montana Terre del Giarolo e attuale primo cittadino a San Sebastiano Curone. Nell’ultima assemblea si doveva eleggere il nuovo cda. I soci privati, in particolare i componenti della società Giarolo Sviluppo di Monleale, costituita da una serie di consorzi di produttori di vino, formaggi, frutta e altri prodotti fra Tortonese e Val Borbera, hanno proposto Caviglia nel cda e poi come presidente.

Paolo Caviglia

Avvocato e presidente dell’Agenzia territoriale per la casa (Atc) Piemonte sud in quota Lega, Caviglia in passato è stato anche presidente della Comunità montana Valli Borbera e Spinti. Non solo gli imprenditori ma anche alcuni sindaci valborberini erano d’accordo ma la maggior parte degli enti pubblici ha detto no, soprattutto perché mancavano i numeri. Giuseppe Teti, sindaco di Vignole Borbera, dice: “I soci privati hanno cercato di far eleggere Caviglia sostenendo di avere la maggioranza dei presenti in assemblea. Chiedevano inoltre in sostanza di avere tutto il cda per loro”. Teti ha però ricordato che lo statuto, approvato dall’assemblea nel dicembre scorso, parla di maggioranza delle quote e non dei presenti in assemblea. Così, fatti i conti, i soci privati hanno il 38%, ben lontano dal 51% previsto. Ha inoltre evidenziato che lo statuto stabilisce che il diritto di voto può essere esercitato solo dai soci in regola con il pagamento delle quote: “Invece dieci soci non versano nulla da tempo”. Per questo, il voto sul nuovo cda e quindi del presidente è stato rinviato. Secondo il sindaco di Vignole, i soci privati non gradiscono la conferma di Caprile e chiedono che dal cda venga estromesso anche il consigliere Marco Moro di Borghetto Borbera, “il quale, a mio avviso, deve rimanere nel consiglio. Ora valuteremo come enti pubblici un nome da proporre alla prossima assemblea, alternativo a Caviglia”. Durante l’assemblea, le Unioni e Gavi hanno chiesto per il Gal di rivedere le quote sociali “per rendere possibile un diverso modo di operare, più trasparente, più partecipativo, più vicino ai bisogni” ma anche di modificare le quote di partecipazione annuali al Gal da parte dei soci, oltre a una migliore definizione dei ruoli e delle competenze attraverso la stesura di patti parasociali. Infine, un pieno coinvolgimento delle organizzazioni professionali agricole, artigianali, commerciali e professionali.