Il vicepresidente della Regione Fabio Carosso il mese scorso l’aveva sparata grossa sul lupo: “Solo in Piemonte si contano oltre 450 esemplari di questa specie, laddove in tutta la Francia il loro numero è di circa 550”. L’esponente della Lega non aveva citato la fonte dei suoi fantasmagorici dati ma, come avviene spesso nel suo partito, aveva utilizzato questi numeri per incutere timore e per giustificare un possibile piano di abbattimento dei predatori, sponsorizzato dalla Coldiretti, che utilizza anch’essa dati parecchio all’ingrosso, tipo “lupi triplicati in provincia di Alessandria” e lanciando l’allarme su inesistenti pericoli per l’uomo. Il problema degli attacchi al bestiame domestico esiste, specie sulle Alpi, ma nessuno ha ancora dimostrato che gli abbattimenti siano la soluzione, come avviene per i cinghiali: i piani di contenimento senza basi scientifiche servono a poco, oltretutto se affidati ai cacciatori. Ora sulla girandola aveva le smentita ufficiale di chi il lupo lo studia davvero.

Fabio Carosso

Ieri, 22 marzo, a Torino, si è tenuta la conferenza stampa sul tema “Il lupo, la verità oltre le paure”, organizzata oggi dal Garante regionale per i diritti degli animali, Enrico Moriconi. In quella sede, Giuseppe Canavese, direttore Aree protette Alpi marittime, ha riferito del progetto europeo tuttora in corso, “Live Wolf Alps”, che ha come obiettivo favorire la convivenza tra l’uomo e la specie. Canavese ha smentito i numeri citati da Carosso: “Attualmente, in tutto il Piemonte, sono censiti 180 esemplari di lupi”. Oltretutto, in provincia di Alessandria il monitoraggio coordinato dalle Aree protette dell’Appennino Piemontese terminerà solo fra poche settimane. Lo steso ente di recente ha acquistato cinque kit “anti lupo”, con reti elettrificate alimentate con energia solare: verranno prestati agli allevatori che ne faranno richiesta dopo eventuali attacchi da parte del lupo al bestiame. I fondi arrivano dal progetto Live Wolf Alps.