Treni regionali affollati senza alcun controllo né rispetto sul distanziamento: il quadro emerso dalla videoconferenza di venerdì scorso è preoccupante. Vi hanno preso parte la Regione Liguria, Rfi, Trenitalia e varie associazioni di pendolari, tra cui l’Associazione pendolari novesi, che hanno sottolineato i gravi disagi vissuti dai viaggiatori in questi mesi di ripresa post Covid19. Dall’incontro è risultato, sostengono i comitati, che “a due mesi dalla ripartenza i flussi dei viaggiatori non sono ancora adeguatamente governati e che i viaggiatori, vista la disponibilità ridotta di posti sui treni DPLH (cioè a lunga percorrenza, ndr), si riversano sui treni regionali, dove esiste un problema “immunità di gregge” attraverso l’elusione delle misure di distanziamento, l’elusione dell’obbligo di indossare le mascherine, e l’assenza continuativa di un filtro preventivo a terra”. Una soluzione potrebbe essere l’aumento dei numero dei treni tra Liguria e Piemonte: niente da fare. “Il Ministero delle infrastrutture non ha finanziato nessun IC in più verso la Liguria, la Regione non ha risorse per finanziare Regionali in più, la DPR (divisione passeggeri regionale, ndr) Liguria comunque non avrebbe personale e materiale in più da impiegare, la linea storica dei Giovi, chiusa la Succursale, non sopporterebbe la circolazione di treni in più, la DPLH non ha voluto correre il rischio industriale di implementare Frecciarossa in più fra Lombardia – Piemonte e Liguria, Thello e Trenord non hanno ripristinato l’intera offerta, Piemonte e Lombardia non hanno finanziato un numero congruo di treni per la Liguria, puntare su bus straordinari con le attuali condizioni autostradali è poco utile”.

Una situazione pesante ma, dicono i comitati, “come consumatori e come pendolari non possiamo accettare di pagare i riflessi negativi di questa situazione e chiediamo il presidio di tutte le stazioni della Liguria da parte delle forze dell’ordine, eventualmente coadiuvate dall’esercito per controllare gli afflussi e verificare il possesso di adeguati titoli di viaggio per l’accesso ai treni e il possesso di idonee mascherine”. I pendolari chiedono anche la presenza delle forze dell’ordine sui treni Regionale e IC per “sanzionare, come previsto dalle vigenti disposizioni, coloro che non facciano costante uso della mascherina. Trenitalia si è detta totalmente d’accordo riguardo alla richiesta di utilizzo di forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizie Locali) ed esercito per garantire regolare afflusso ai binari e la salita sui convogli esclusivamente ai viaggiatori in possesso di regolari titoli di viaggio e per garantire il rispetto delle norme di sicurezza anti Covid19”. La divisione passeggeri regionali di Trenitalia “ha assicurato il massimo sforzo aziendale per garantire la circolazione in sicurezza. Ha affermato di aver dislocato in Liguria personale in carico alla divisione regionale passeggeri di altre regioni e di aver predisposto convogli di riserva da impiegare in situazioni di particolare domanda aggiuntiva di trasporto. Trenitalia DPLH, infine, ha riferito di avere contatti in via di finalizzazione con il ministero per la sostituzione dei due Thello cancellati con convogli IC Ventimiglia