Iciesse: “Bomba che sta per esplodere”? Il Comune: “Situazione sotto controllo”

Allarme su Il Novese: “Veleni nello Scrivia”. Stefania Pezzan: “Falso. Con Arpa e Asl si va avanti nella bonifica”

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Subalpina, una bomba che aspetta di esplodere. Tonnellate di sostanze chimiche tossiche e nocive sono abbandonate e stanno finendo nello Scrivia e nell’aria”. Sono i titoli pubblicati la settimana scorsa dal settimanale Il Novese a proposito della situazione della Iciesse, l’ex Subalpina, la fabbrica chimica chiusa nel 2009, dove per decenni i rifiuti chimici sono stati sotterrati sotto lo stabilimento e nelle aree limitrofe, a ridosso dello Scrivia. Molti ricordano le acque del fiume colorate dai veleni della fabbrica. Ne sono scaturiti processi che hanno portato alla condanna dei titolari dell’impresa. Da tempo è in corso una bonifica, autorizzata dalla Provincia dopo una lunga conferenza dei servizi, che in sostanza tomberà tali rifiuti isolandoli rispetto al torrente. Un’operazione avviata ma resa difficile dal fatto che Iciesse è fallita e tutto deve passare dalle mani di un giudice.

Le immagini pubblicate dal settimanale di Novi Ligure fanno riferimento invece agli spazi interni dello stabilimento, per i quali è stata ordinata una messa in sicurezza con relativa bonifica. Le foto mostrano una situazione di totale abbandono, come se non fosse stato fatto nulla negli ultimi anni, con rifiuti abbandonati e quindi potenzialmente pericolosi per la salute, nonostante varie ordinanze del Comune prorogate più volte dal 2016 riferite allo smaltimento di amianto e altri “veleni”. L’ultimo termine sarà ad agosto.

Stefania Pezzan

Spiega Stefania Pezzan, assessore all’Ambiente del Comune: “Ci sono state varie proroghe dal marzo dello scorso anno ma questo non significa che non sia stato fatto nulla. Le immagini pubblicate rischiano di essere datate e di non fare riferimento del tutto alla situazione attuale. Oltretutto, non risulta nessuno sversamento nello Scrivia. Il giudice non aveva autorizzato, per questioni di disponibilità finanziaria, la bonifica dei materiali che si trovano negli edifici e nel cortile della fabbrica, per questo si era optato per una iniziale messa in sicurezza, sistemando le recinzioni e il cancello di ingresso per evitare che nessun potesse entrare e quindi venire a contatto con questi materiali. Ci sono stati inoltre sopralluoghi con Arpa e Asl e si è quindi deciso di caratterizzare le sostanze e di procedere a un controllo dell’aria per verificare la dispersione di fibre di amianto nell’aria. Il Polo amianto ha assicurato comunque che non ci sono problemi in tal senso”. Pezzan ricorda che di recente, dopo un incontro tra Comune e Regione, è emersa la disponibilità della fidejussione a suo tempo stipulata dalla Iciesse, con la quale si punta a realizzare, tra l’altro, una ulteriore difesa lungo lo Scrivia, oltre a terminare l’eliminazione dei cumuli di “veleni” nel cortile della fabbrica, in parte già eseguita.

L’ingresso della Iciesse nel 2009

Per quanto riguarda la bonifica delle discariche di rifiuti, la Provincia, dopo una ulteriore conferenza dei servizi, lo scorso anno ha ordinato di utilizzare terra e roccia del Terzo valico per creare la coltre a protezione dell’ammasso di “veleni”. Il Comune, ricorda ancora l’assessore, ha chiesto che venga conferito materiale classificato in Tabella A, cioè privo di amianto e altre sostanze.