Lo stop ai fondi del quinto e sesto lotto del Terzo valico, confermato dal ministero della Infrastrutture (Terzo valico, Toninelli conferma: “Sospesi i fondi degli ultimi due lotti”) e motivato con l’attesa dei risultati dell’analisi costi benefici avviata sull’opera da tecnici super partes, continua a scatenare la reazione dei sostenitori della Grande opera, in particolare del Pd. Dopo il presidente della Regione Sergio Chiamparino e l’ex senatore Stefano Esposito, solo per citarne alcuni, è la vota del capogruppo dem in Consiglio regionale, Domenico Ravetti, che afferma: “Dalle informazioni giornalistiche che ho raccolto emerge che il governo M5S Lega convive con troppe incertezze sulle grandi opere in Piemonte. In particolare, in provincia di Alessandria inaspettatamente sembrerebbero in discussione, con il pretesto (sic) dell’analisi costi-benefici, i lotti funzionali al completamento del Terzo Valico. Vorrei fosse chiaro che in palio non ci sono le posizioni di Salvini e Di Maio ma la connessione del Piemonte con il resto del mondo, il futuro delle attività imprenditoriali, specie quelle locali, e il presente, non solo il futuro, di migliaia di lavoratori le cui certezze vengono sempre prima dei calcoli elettorali dei due Partiti momentaneamente al governo del Paese”.

Domenico Ravetti

All’esponente Pd, secondo quale, evidentemente, finora il Piemonte è rimasto isolato dal resto del mondo, replica Paolo Mighetti, consigliere regionale 5 Stelle: “Ravetti parla come al solito per proclami. Molto probabilmente non ha mai preso in mano l’analisi costi benefici originaria. Le mitiche 26 pagine (copertina e figure comprese) in cui si ipotizzavano raddoppi di traffici merci mai verificatesi nel concreto, sono una lettura nota a molti esponenti del M5s alessandrino. La serietà dell’approccio di questo governo è encomiabile. Abbiamo visto già troppi esecutivi che hanno preso decisioni avventate con i soldi degli italiani.

Paolo Mighetti, consigliere regionale M5s
Paolo Mighetti, consigliere regionale M5s

La paura degli esponenti del PD è che l’analisi costi benefici certifichi il loro dilettantismo ormai mal celato”. Il sindacato, come spiega Rocco Politi (Fillea Cgil), attende di vedere i documenti che attestino lo stop ai fondi: “Se sarà confermato ci faremo senz’altro sentire a difesa dei posti di lavoro nei cantieri del Terzo valico”. Il circolo Legambiente Vallemme torna sull’argomento e dice: “La questione principale è stabilire se il Terzo valico sia utile o meno. Il problema di fondo non deve essere l’occupazione: i lavoratori potranno, nel caso di uno stop all’opera, riutilizzati nella manutenzione di ponti, strade e scuole, questa sì più che mai necessaria”.