“In Antartide in maniche corte ora qui il clima è quasi tropicale”

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Paola Rivaro, al centro in piedi in maglietta chiara e lo staff scientifico da lei guidato in Antartide

Antartide o tropici? L’inquinamento causa cambiamenti climatici che stanno devastando il pianeta. L’inverno che stiamo attraversando, il più caldo che memoria ricordi ne è un tangibile esempio.

Ottava spedizione in Antartide. Quasi un record assoluto per Paola Rivaro, la ricercatrice novese che nel 2017 ha portato a termine l’ennesima missione nel “Continente bianco”.

Questa volta, però, con grande stupore, il team scientifico coordinato dalla dottoressa Rivaro si è trovato al centro di un clima anomalo, più vicino a quello tropicale che alle glaciali temperature al limite della sopportazione umana, come è avvenuto sistematicamente nelle precedenti missioni.

I risultati dell’ultima grande avventura, saranno illustrati dalla stessa ricercatrice dopodomani, martedì alle 15,30, nella sala conferenze della biblioteca civica di Novi nell’ambito del programma annuale dell’Unitre,  organizzato dal professor Pietro Sisti.

“Il titolo della conferenza è “Ghiaccio bollente. Perché la fusione dei ghiacci polari ci riguarda da vicino?”– spiega Paola Rivaro –riferito alla situazione di mancanza di ghiaccio al Polo sud. Non saprei se questa mia ottava missione in Antartide costituisca un record, poiché alcuni miei colleghi di Roma e Napoli, hanno già toccato il decimo o l’undicesimo viaggio. Certamente, dico con ironia, può essere considerato un record nella mia provincia e comunque in generale sono posizionata nel ranking alto. Nel 2017 ho partecipato, questa volta come coordinatore del programma Pnra (Programma nazionale di ricerche in Antartide, ndr) per eseguire una serie di campionamenti d’acqua marina. La prima sorpresa, che in parte ci aspettavamo ma non in questi termini, è stato il clima caldo che ci ha costretti ad indossare magliette a mezze maniche. Impensabile situazione fino a una ventina d’anni fa. Stavolta  non c’era un solo cubetto di ghiaccio galleggiante. Negli ultimi 5 anni, compreso il 2017, in Antartide sono state registrate le temperature più alte di sempre, almeno da quando fu inventato il termometro. Infatti dai dati preliminari abbiamo ancora rilevato che prosegue incessante il fenomeno di surriscaldamento dell’atmosfera che si ripercuote sulle acque. Non c’è quindi solo la fusione del ghiaccio marino sia in superficie che in profondità ma anche dei ghiacciai costieri.  Appena ultimata la missione abbiamo saputo del distacco di un gigantesco iceberg grande come la Liguria che adesso è alla deriva sull’oceano”-.

“Durante l’incontro dell’Unitre – prosegue Paola Rivaro – spiegherò che le regioni polari sono le più sensibili del pianeta. Ma ciò che noi osserviamo si ripercuoterà anche sulle nostre latitudini in un tempo relativamente breve. È già evidente ora dalle temperatura che si registrano dovunque e l’anomalia  è sotto gli occhi di tutti. L’ inverno caldo che stiamo attraversando, per esempio in Francia ha provocato l’esondazione della Senna. Negli Stati Uniti patiscono parecchio gli effetti con un’ estate di monsoni e piogge torrenziali, mentre in Australia ci sono temperature altissime che alcune settimane fa hanno toccato i 47 gradi. Il sistema climatico terrestre, insomma, comincia a zoppicare”-.