Nel Parco Capanne di Marcarolo vivono diciannove delle ventotto specie di pipistrelli presenti in Piemonte, il maggior numero in tutta la Regione. Come ha scritto il guardiaparco delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese, Mara Calvini, nell’articolo pubblicato sul sito web dell’ente, di una di queste, il Rinolofo minore, non si avevano più notizie dagli anni Novanta. Per questo si tratta di un ritrovamento di particolare interesse visto che molte specie di pipistrelli sono a rischio estinzione, sedici su trentacinque in Europa. Il pipistrello, va ricordato, è importante perché è il predatore di molte specie di insetti, contribuendo a limitare i danni ai raccolti e anche ai boschi. Il personale del Parco lo scorso inverno, come negli anni precedenti, han nuovamente proceduto alla “conta” dei pipistrelli, ricercando i siti di svernamento di questa specie per comprendere l’andamento delle popolazioni. Questi luoghi si trovano soprattutto nelle grotte e nelle miniere, dove trascorrono “il letargo invernale in condizioni di umidità e temperatura pressoché costanti. I chirotteri (l’ordine dei mammiferi al quale appartengono i pipistrelli), alle nostre latitudini utilizzano l’ibernazione come strategia per trascorrere i rigori invernali, periodo nel quale diventa molto difficile reperire le loro prede abituali rappresentate da insetti e artropodi”. Nel Parco Capanne sono state rilevate cinque specie in sedici miniere o grotte:

(foto Mara Calvini)

Rinolofo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), Rinolofo minore (Rhinolophus hipposideros), Vespertilio di Daubenton, (Myotis daubentonii), Vespertilio di Natterer (Myotis nattereri) e Serotino comune (Eptesicus serotinus). La più diffusa è il Rinolofo maggiore: ne sono stati contati un massimo di quattordici individui nella Miniera d’oro M2 in valle Moncallero. “Le popolazioni di chirotteri – scrive Mara Calvini – sono in sostanza stabili, un dato positivo dal momento che molte specie sono purtroppo in forte declino a livello europeo. La conservazione delle specie – concludono dal Parco – passa inequivocabilmente per la protezione dei loro rifugi riproduttivi e degli habitat nei quali esse vivono. Persino luoghi di modesta estensione e dalla natura molto particolare come grotte e miniere, sono indispensabili alla sopravvivenza di molte specie tra cui i pipistrelli, troppo spesso misconociuti e bistrattati ma il cui ruolo è vitale per la salute degli ecosistemi“.
Negli anni scorsi le Aree protette dell’Appennino Piemontese hanno recuperato le miniere M1, M2, M3 e M13 nella Valle del Gorzente, all’interno del Parco Naturale di Capanne di Marcarolo, anche per tutelare i pipistrelli.