Sarà sospesa a un mese dal “traguardo” la fusione tra Gavazzana e Cassano Spinola? La giunta regionale, dopo l’audizione a Torino, di fronte ai capigruppo del Consiglio regionale, del sindaco Claudio Acerbi, alla guida dell’amministrazione comunale gavazzanese dall’estate scorsa, si è presa alcuni giorni di tempo per decidere se la proposta sia fattibile. Acerbi ha infatti chiesto che la norma approvata a marzo dall’assemblea di palazzo Lascaris, che impone appunto la nascita di un unico Comune, denominato Cassano Spinola, per un anno non venga applicata poiché troppe sono le criticità che la legge presenta. Una su tutte: non ha tenuto conto della volontà dei gavazzanesi, per la stragrande maggioranza contrari alla fusione e ha invece sommato l’esito della consultazione tenutasi nel paese più piccolo (180 abitanti) a quello di Cassano (1800 residenti), dove i sì alla fusione sono stati la maggioranza, seppure con una bassa affluenza. La legge andrebbe quindi rivista sotto questo aspetto.

Claudio Acerbi, sindaco di Gavazzana

“A Torino – racconta Acerbi – ho spiegato che la nostra delibera di fine agosto, con la quale si chiedeva di abrogare la legge regionale di marzo che imponeva la fusione, è stata una provocazione voluta. Di fatto, la norma non rispetta la volontà di Gavazzana, che invece va tenuta in qualche modo in considerazione. Dati i tempi molto ristretti, abbiamo chiesto una proroga dell’entrata in vigore della legge, tenendo anche conto del fatto che si attende la risposta della Presidenza del Consiglio alla nostra istanza di revisione della norma stessa. I capigruppo hanno mostrato disponibilità”. Nel caso in cui la Regione andasse avanti sul fusione, prevista a partire dal primo gennaio, e da Roma arrivasse invece uno stop, sarebbe un caos istituzionale non da poco.

Marco Traverso

Una questione prettamente giuridica per Domenico Ravetti, consigliere regionale di maggioranza presente all’incontro con Valter Ottria (Mdp) e Massimo Berutti (Fi): “La giunta si prenderà il tempo necessario per decidere, tenendo anche conto dell’istanza rivolta a Gentiloni. Va fatta un’analisi dal punto di vista legale e non politico sulla richiesta di Gavazzana, tenendo conto che la Regione si è mossa in base al voto dei due Consigli comunali, a suo tempo”. “Sarebbe una comica – dice Marco Traverso, sindaco di Cassano Spinola – sospendere tutto a un mese dalla data prevista, anche perché ci stiamo già portando avanti con l’organizzazione del nuovo anagrafe e sotto altri aspetti. Ufficialmente, nel caso venga concessa la proroga non ci opporremo legalmente ma ribadisco che sarebbe inopportuno concederla”. Ma non è escluso che a livello politico l’amministrazione cassanese non si faccia sentire con la Regione. La fusione prevede l’arrivo di molti soldi pubblici per il nuovo Comune.