La Peste suina africana si allarga anche verso nord e arriva a Basaluzzo, a ridosso del confine della zona infetta e della barriera anti cinghiali. L’ultimo report dell’Istituto zooprofilattico di Torino, riferito al 28 febbraio, parla di 10 nuove carcasse di cinghiale positive scoperte nella zona infetta creata tra le province di Alessandria, Savona e Genova ed estesa di recente anche al territorio della provincia di Asti e due Comuni dell’Emilia Romagna. Un caso riguarda proprio Basaluzzo ed è quello rilevato più a nord finora. Gli altri casi: 2 a Cartosio (7 da inizio emergenza), 2 a Castelletto d’Orba (8), 1 a Grondona (20), 1 a Molare (10), 1 a Morbello (27), 2 a Ponzone (26). I positivi sono ora 415: in Piemonte crescono a 281 le positività totali, in Liguria rimangono stabili a 134. Con il caso di Basaluzzo crescono a 64 i Comuni in cui è stata osservata una positività alla Peste Suina Africana. Tutto ciò mentre gli abbattimenti dei cinghiali non sono ancora partiti. Il nuovo commissario per l’emergenza Psa, Vincenzo Caputo, ha annunciato l’intenzione di affidare il depopolamento degli ungulati all’esercito.