Nel 2019, le Regioni avevano stipulato un accordo con il governo che prevedeva un piano straordinario di rafforzamento dei centri per l’impiego e delle politiche attive. Dovevano assumere un certo numero di persone addette al reddito di cittadinanza. In Piemonte la Regione risulta “inadempiente”, secondo il capogruppo in Consiglio regionale dei 5 stelle, Sean Sacco: “I numeri del Ministero del Lavoro smascherano la narrazione del centrodestra, e dell’assessora regionale al Lavoro Chiorino, sul Reddito di cittadinanza. E’ ovvio che se le Regioni, amministrate dal centrodestra, boicottano la legge istitutiva del Reddito di cittadinanza, i conti non tornano. Ma la responsabilità è tutta delle regioni inadempienti, tra queste spicca il Piemonte”. L’amministrazione Cirio “non ha proceduto a nessuna assunzione. La musica è diversa in altre realtà regionali, in Valle d’Aosta, ad esempio, si sono registrate 23 assunzioni, in Veneto 215 ed in Emilia Romagna 118.
I numeri sono stati resi noti proprio dal Ministero del Lavoro, rispondendo ad un’interrogazione della parlamentare Valentina Barzotti (M5S). E’ bene ricordare – prosegue Sacco – che le regioni, in base al Titolo V della Costituzione, sono titolari della competenza sulla formazione per il lavoro. Qualcuno lo faccia presente all’assessora Chiorino, troppo impegnata in campagne social contro il reddito di cittadinanza per occuparsi di assumere, con i fondi messi a disposizione dal Governo, nuove risorse professionali per migliorare i Centri per l’Impiego”. Sacco annuncia che il caso sarà portato in Consiglio regionale attraverso un’interrogazione rivolta alla Giunta: “Pretendiamo chiarezza, in ballo ci sono il lavoro e l’occupazione dei cittadini piemontesi”. Lo Stato aveva messo a disposizione un miliardo di euro per le assunzioni. Con questa situazione per chi percepisce il reddito non ci sono sbocchi nel mondo del lavoro, modificando in negativo lo spirito della legga istitutiva.